Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno fatto sapere di aver chiamato il Quirinale perché sono «pronti a riferire su tutto» in vista della formazione di un governo giallo-verde sostenuto dal M5S e dalla Lega. Probabilmente, il nome del futuro presidente del Consiglio, individuato dai due leader, verrà fatto oggi direttamente al presidente della Repubblica che si appresterebbe a convocare per questo pomeriggio (o per domani pomeriggio) le delegazioni dei due partiti che hanno raggiunto un’intesa per far partire il 65° governo della Repubblica quando sono passati 70 giorni dalle elezioni del 4 marzo. Se il profilo del nome «terzo» concordato dai due (nella foto Ansa, il primo tavolo al Pirellone con i vertici di Lega e 5 Stelle)supererà l’esame del Quirinale, spetta dunque a Sergio Mattarella nominare il presidente del Consiglio e, su proposta di quest’ultimo, i ministri. In ogni caso, i due leader si rivedranno oggi a Roma perché il «contratto» tra M5S e Lega ancora non è stato perfezionato. Le due delegazioni si sono date un nuovo appuntamento per le 14.30 alla Camera perché sono rimasti ancora in ballo tre capitoli: la revisione dei trattati Ue, l’atteggiamento da tenere davanti alle grandi opere (Tav e Tap), la crisi dell’Ilva di Taranto.
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