Una metafora

L’auto della Polizia municipale, che si incaglia su un dissuasore in cemento posto dalla stessa Polizia municipale, è la perfetta metafora di una Amministrazione comunale che si blocca, costantemente, nel corso di inutili prove muscolari: per incoscienza, imperizia, assenza di autocontrollo. Allo stesso modo, le impetuose prese di posizione del sindaco, finiscono sempre in una bolla di sapone. Pensate allo sgombero imposto, quasi con dileggio, ad Opera laboratori fiorentini. Ops, ci siamo dimenticati che questi hanno la proprietà di libri, mobili, computer, che si sono portati via, lasciando sindaco e assessori incredibilmente sorpresi, con l’immobile vuoto, innescando una lite stile coniugi che si stanno separando, con il marito che tenta di strappare di mano alla moglie il televisore, mentre viene cacciato di casa. Si annunciano azioni legali, ma sarebbe come se l’incauto vigile che ha sormontato il dissuasore facesse causa alla Polizia municipale. Bastava solo essere più accorti. Quando la figuraccia c’è stata, qualsiasi azione diventa inutile. Quante sono state le prove muscolari incagliate? Praticamente ogni tentativo di riforma, cambiamento, innovazione. Pensiamo a Siena Jazz, alle scuole, all’istituto Franci, al primo bando annullato per il Santa Maria della Scala, all’attuale bando bloccato per assumere personale al Santa Maria della Scala: quante sono state le figuracce che hanno costretto a imbarazzanti dietro-front? Per non parlare delle clamorose promesse mai realizzate. Sfilate di moda alla cattedrale, metropolitane leggere, tramvie sotterranee, e quante rotonde, strade, opere sono state annunciate e mai realizzate, cadendo nel ridicolo? Non parliamo degli accordi ad alto livello: altre assurde chimere. Si cominciò con un esperto olandese in campagna elettorale, si è finito con il direttore degli Uffizi, passando per delle missioni in Cina di sindaco e assessori imboscati, dentro un accordo tra Università. Tante passerelle, tante firme, senza nulla di fatto. Però, quante foto! Intanto la macchina amministrativa va come l’auto dei vigili urbani: non è in grado di dare servizi, perché si incaglia su se stessa. Provate ad aver bisogno di un servizio banale, come l’anagrafe. Ebbene, bisogna prenotare, ma solo on-line e solo con lo Spid. Come se non bastasse, sono disponibili solo due o tre servizi, con una modalità che esclude in automatico i non residenti, anche se per legge una carta di identità si può fare in qualsiasi Comune italiano. A Siena no, se il motore di ricerca non ti trova, ti arrangi. Ma se sei anche residente, e non hai lo Spid o dimestichezza con internet? Caterina, l’assistente virtuale, in questa situazione fa, di nuovo, la figura del pilota che sale sul pilone in cemento con l’auto della Polizia municipale. Ed ecco che gli assessori, che vanno e vengono, i consiglieri comunali che abbandonano la maggioranza, sono solo la cartina al tornasole di una nave senza nocchiero, di un capitano che fa promesse alle quali non credono nemmeno i suoi marinai. Il sindaco, agisce con la stessa perizia di uno Schettino. Ormai, si fugge dal ridicolo. 

 

 

(riceviamo e pubblichiamo)