Zone rosse, la mappa delle province che potrebbero cambiare colore

di Michele Bocci
Una cosa è la provincia di Pavia, un’altra quella di Como. Nella prima c’è un Rt da zona gialla, 1,22, nella seconda da rossa: 1,93. È solo un esempio di quello che succede nelle Regioni, dove la situazione può cambiare anche di molto se si passa da una provincia all’altra. Verona (1,04) non è come Rovigo (1,64), Taranto (1,23) è diversa da Brindisi (1,85). A dirlo sono i dati sull’indice di contagio preparati per la Cabina di regia dalla fondazione Bruno Kessler di Trento, che dovrebbero servire alle amministrazioni locali per decidere se creare nel loro territorio zone rosse. Visto però che ormai la maggior parte delle Regioni e delle Province autonome (16 su 21) sono in zona arancione o appunto rossa, i numeri potrebbero essere usati per fare l’opposto, cioè attenuare le restrizioni dove le cose vanno un po’ meglio. È quello che stanno chiedendo i governatori (per ora inascoltati) al Consiglio dei ministri.
I dati sono quelli del monitoraggio di venerdì scorso e prendono in considerazione l’Rt di circa due settimane prima. Se questo è compreso tra 1,25 e 1,5 la regione diventa arancione, se è superiore a 1,5 è rossa. Nella valutazione sulla zona entrerebbe anche il rischio, basato sui 21 indicatori che le Regioni vorrebbero modificare. Questo però adesso è alto ovunque (tranne che in Molise), e le decisioni si prendono in base all’Rt calcolato sui sintomatici.
Se l’indice di replicazione ha problemi a raccontare cosa succede in una Regione, perché è molto legato anche alla capacità di tracciare e fare i test, a livello provinciale è ancora più esposto ad errori. D’estate si considerava poco credibile nei territori troppo piccoli perché i positivi erano pochi. Con l’aumento dei casi è diventato un po’ più affidabile.
In alcune Regioni rosse ci sono province che potrebbero essere in giallo o in arancione. Va ricordato che certe realtà, messe nella zona con più restrizioni nella prima settimana del nuovo sistema, nel frattempo sono un po’ migliorate. Per questo, ad esempio, in Piemonte non c’è più nemmeno una provincia che meriterebbe il rosso. In Lombardia, dove l’Rt regionale in base all’ultimo monitoraggio è 1,46, sarebbero ancora da rosso Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Biella, Monza e Brianza e Lecco. Le altre stanno sotto. In Toscana, diventata rossa all’ultimo monitoraggio per un Rt di 1,8, stanno sotto quel colore solo Pisa e Siena. In Campania, peggiorata sempre la settimana scorsa, invece non ci sono province sotto l’1,5. L’Abruzzo si è messa da sola in zona rossa e vede esclusivamente Pescara, potenzialmente, arancione. In Calabria sia Cosenza che Reggio sarebbero da arancione.
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