Whirpool, crisi della produttività.

Allarme della Fim-Cisl: «Volumi dimezzati e ammortizzatori a rischio».

«IMPORTANTE che istituzioni e politica continuino a interessarsi di Bassilichi e Whirlpool anche dopo le scadenze elettorali»: l’appello di Luciano Landini, segretario generale Fim-Cisl Siena. «In questi giorni stiamo riscontrando da parte di istituzioni e forze politiche, una particolare attenzione alla situazione che stanno attraversando queste due importanti aziende del nostro territorio», ripercorre le delicate vicende occupazionali il segretario Landini. «L’allarme per Bassilichi sembra rientrato – entrando nel dettaglio –, in quanto l’azienda ha comunicato che le attività in scadenza nella sede di Siena saranno rinnovate e i dettagli dei rinnovi verranno discussi in un incontro che si terrà il prossimo 22 febbraio. Ma, se l’emergenza è stata tamponata, per avere più chiarezza sulle prospettive future di Bassilichi sarà necessario attendere il piano industriale che al momento sappiamo non essere ancora definito». Forte preoccupazione desta invece la situazione di Whirlpool, soprattutto legata ai dati della produzione. «Nella sede di Siena – sottolinea Landini – da diversi anni si stanno utilizzando ammortizzatori sociali per i ridotti volumi produttivi. I dati forniti dall’azienda per il 2018 confermano questo trend e infatti si sta lavorando circa al 50 per cento rispetto al pieno regime. L’orario ridotto di lavoro pesa in maniera rilevante sulle buste paga dei lavoratori e delle loro famiglie. Ciò che preoccupa i lavoratori è cosa succederà dal 1 gennaio 2019». Infatti a fine 2018, per la sede Whirlpool di Siena finiranno gli ammortizzatori sociali messi a disposizioni dalle vigenti normative in materia. «Se l’azienda non sarà in grado di aumentare gli attuali volumi di lavoro, potrebbe essere a rischio il livello occupazionale – l’allarme lanciato dal segretario Fim –. Purtroppo nell’ultimo incontro tenutosi il 31 gennaio scorso a Roma con i vertici di Whirlpool Emea, non è stato presentato un nuovo piano industriale, pertanto rimangono forti incertezze per il futuro della sede di Siena. La Fim-Cisl di Siena è impegnata quotidianamente sui tavoli aziendali per monitorare costantemente le situazioni. Ci auguriamo però che la giusta attenzione che viene riservata oggi a queste particolari situazioni aziendali del nostro territorio, rimanga tale anche dopo le prossime elezioni politiche del 4 marzo e quelle amministrative che si terranno a Siena in primavera».

 

Fonte: La Nazione Siena, www.lanazione.it/siena