Un obiettivo preciso.

 
La lettera che demolisce il modello Riace doveva partire il 2 ottobre, giorno dell’arresto del sindaco. Ma il ministro dell’Interno Salvini – spiega Alessandra Ziniti – avrebbe ordinato di rinviare di qualche giorno la notifica della conclusione dell’iter sulla gestione dei fondi per l’accoglienza. “Non voglio fare di Lucano un martire”, avrebbe detto il vicepremier. Ma cosa significa davvero la fine del modello Riace?

 

Il linguaggio ministeriale, scrive Attilio Bolzoni, nasconde un obiettivo preciso: far ritornare Riace a essere quel villaggio abbandonato che era prima dell’arrivo dei migranti. Nel Pd, intanto, è iniziato il pressing dei big su Minniti per evitare il duello con Zingaretti, che ha ufficializzato la sua candidatura alla segreteria con l’iniziativa Piazza Grande. Il governatore del Lazio, come spiega Goffredo De Marchis, non si ferma né teme di perdere alleati. E Gentiloni lavora per convincere l’ex ministro dell’Interno a non scendere in campo.

 

Al Partito democratico, in buona sostanza, serve uno scontro su identità, programmi, alleanze. Perché il tempo delle cooptazioni, degli accordi di nomenclatura e delle finte tregue – conclude Stefano Cappellini – è finito da un pezzo