ROMA — Landini e Bombardieri disertano la tavola rotonda al Congresso della Cisl. Un forfait dato «per motivi personali» 24 ore prima dal leader della Cgil, e la sera prima da quello della Uil. Tra le file dei delegati e degli ospiti, riuniti alla Fiera di Roma per la seconda giornata del Congresso che vedrà la conferma di Luigi Sbarra alla guida del sindacato di via Po, si ipotizza che l’assenza improvvisa sia dovuta alle distanze tra i tre sindacati, distanze che nello scorso dicembre sono emerse in modo plateale con la decisione di Cgil e Uil di proclamare lo sciopero generale e della Cisl invece di andare in piazza due giorni dopo con una manifestazione all’insegna della «responsabilità». E che un primo maggio “unitario” non sembra aver colmato: le recenti elezioni delle rappresentanze sindacali della Pa hanno visto anche momenti di scontro, e sul tema dell’adeguamento dei salari all’inflazione e in generale delle politiche del lavoro rimangono distanze importanti tra i tre sindacati, in particolare tra la Cisl da una parte e Cgil e Uil dall’altra.
Ma a chi gli chiede se è in atto una spaccatura con Cgil e Uil, Sbarra risponde «non penso», sottolineandoinvece di aver «apprezzato la presenza di Landini, Bombardieri e delle altre sigle sindacali» in apertura del Congresso, mercoledì. «L’assenza di oggi, – spiega – da ciò che mi è stato comunicato da loro personalmente, è legata a inaspettati impegni di natura familiare e personale ». Impegni confermati anche da fonti vicinissime ai due leader. Resta il fatto però che Landini e Bombardieri non mandano a sostituirli i “numeri 2”, o 3, cioè segretari confederali di peso, come da parte Cisl non si nasconde ci si sarebbe aspettato, ma i due “responsabili dell’area internazionale”, Salvatore Marra per la Cgil e Angelo Pagliara perla Uil. Una mancanza di galateo che però, osservano fonti vicine alla Cgil e alla Uil, potrebbe essere la contropartita di un’analoga mancanza da parte della Cisl: Landini e Bombardieri si aspettavano un invito a intervenire sul palco subito dopo il discorso di Sbarra, mercoledì pomeriggio, come avviene di solito nei congressi Cgil e Uil e come fino a qualche anno fa avveniva anche in quelli Cisl, che hanno poi virato invece su una prassi diversa, quella dell’invito a una tavola rotonda per i “cugini” confederali.
Dell’assenza dei due leader sindacali prende atto anche il presidente del Consiglio Mario Draghi, che interviene al Congresso subito dopo la tavola rotonda: ringrazia «per lo spirito di leale e franca collaborazione », auspicando che «possa rafforzarsi ulteriormente nei prossimi mesi», tutti e tre i sindacati e i loro leader, aggiungendo però a braccio, in riferimento a Landini e Bombardieri, «che oggi non ci sono». Nel suo intervento Draghi sembra raccogliere con convinzione l’invito lanciato il giorno prima da Sbarra a «un nuovo patto sociale» con governo e imprese, elogia il tema scelto per il Congresso, «esserci per cambiare », affermando che la frase «racchiude anche il senso di questo governo ». «Siamo qui per fare quello che serve all’It alia, ai lavoratori, alle imprese – afferma Draghi, nell’entusiasmo dell’auditorio – e siamo qui per farlo insieme a voi, alle parti sociali ». Sbarra apprezza e rilancia, chiedendo a Draghi di costruire insieme «una nuova politica dei redditi che salvaguardi il potere d’acquisto di salari, stipendi e pensioni».