di Vanni Griccioli, consigliere comunale di “Per Siena”
Sul Palio il sindaco non fa altro che sopire, troncare, annunciare, scaricare le responsabilità. E delegare: a tal punto da far decidere al Governo l’opportunità di effettuarlo. Ma perché umiliare la manifestazione di una civiltà fino a questo punto? Sul Palio dovrebbero decidere i senesi, con ragionevolezza e in tempi accettabili. Decisione che appartiene all’amministrazione comunale dopo aver sentito i responsabili delle contrade, così come avviene per l’indizione dei Palii straordinari. Con una pandemia in corso e una economia in ginocchio, non occorre attendere un ipotetico via libera tecnico da Roma. Tanto più che il Palio non segue la logica della manifestazione sportiva, non è un campionato che si può sospendere, rinviare: rispecchia come sappiamo bene altre logiche, lontane dagli eventi che mirano solo a fare cassetta o a decretare un vincitore. Peraltro, Olimpiadi, Campionati europei di calcio e Wimbledon… tutto è stato rinviato di un anno. Persino l’Oktoberfest! E Siena che aspetta? L’ansia in atto non mette in buona luce la città, illude inutilmente i senesi. I quali, per la verità, hanno più saggezza del primo cittadino: in molti stanno manifestando la volontà di annullarlo, anche solo per l’aspetto dei costi, in questo periodo. In una situazione estrema, con una manifestazione che rischia di essere pesantemente condizionata da tanti punti di vista, cosa c’è ancora da attendere?