Ovviamente il detective è un irregolare cinico di cuore, un tipo solitario rimasto vedovo e che cede facilmente al fascino femminile. Il magnate, di nome Six, lo assolda per recuperare dei gioielli che erano nella cassaforte della coppia. Ben presto però Bernie scopre che l’affare è di vasta portata e investe la lotta al vertice del regime tra Goring e Himmler. Una storia piena di cadaveri, che evidenzia pure l’elevato tasso di corruzione del regime tedesco: “Il governo ha rivelato parecchi casi di corruzione in cui erano coinvolti vari partiti politici della Repubblica di Weimar, ma non erano niente a confronto di quel che succede ora. Agli alti livelli la corruzione prospera, e lo sanno tutti”. Gunther è antinazista e i suoi casi di solito sono la ricerca di ebrei scomparsi. Violette di marzo, cioè gli affiliati nazionalsocialisti dell’ultimo momento, è ormai un classico del genere (uscito nel 1989) e torna in libreria per Fazi . È il primo volume della trilogia berlinese di Bernie Gunther scritta da Philip Kerr, scomparso un anno fa.
Violette di marzo
Philip Kerr