Muore a 51 anni. Lutto cittadino a Bibbiena
Lorenza Cerbini
Bibbiena (Arezzo) È morto cadendo dentro all’imbuto un frantoio per materiali inerti, uno di quei macchinari usati nell’edilizia per frantumare i rifiuti provenienti dai cantieri. Non è ancora chiara la dinamica dell’incidente in cui ha perso la vita Francesco Brenda, 51 anni, un operaio esperto che lavorava da quando era poco più che adolescente per la Mariotti Calcestruzzi, una piccolo azienda a conduzione familiare di Bibbiena (Arezzo). La tragedia è avvenuta poco dopo le dieci di ieri mattina, quando il cantiere era in piena attività, ma non è stata una giornata come le altre. Il frantoio era in movimento e Brenda potrebbe aver perso l’equilibrio a causa del ghiaccio, oppure di un malore: è caduto a testa in giù e la morte è stata istantanea. A dare l’allarme i suoi colleghi. Un cugino arrivato sul luogo dell’incidente lo ricorda come un operaio esperto «capace di guidare tutti i mezzi, camion e ruspe comprese», uno che non si tirava indietro «faceva quello che c’era da fare». Divorziato, Brenda lascia due figli.
I Vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per liberare il corpo dal macchinario. Oltre a loro era presente un’automedica, l’ambulanza della Misericordia di Talla, i carabinieri di Bibbiena e il personale del Pisll, prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro dell’Asl Toscana Sud Est.
La Mariotti Calcestruzzi produce prodotti per l’edilizia dal 1967, una piccola realtà specializzata in calcestruzzi anche particolari, alleggeriti con lapillo vulcanico e con fibre in polipropilene. Nel dicembre 2019, ha ricevuto la certificazione sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro (norma Ohsas 18001:2007). «Non si può parlare di fatalità», dice Antonella Pagliantini, segretaria della Fillea Cgil di Arezzo davanti ai cancelli chiusi. «Da verificare se il macchinario fosse in regola e se fosse dotato delle protezioni necessarie che dovrebbero prevenire le cadute. Qualcosa non ha funzionato. Nel settore manca la cultura della sicurezza».
Unanime la reazione dei vertici sindacali regionali, preoccupati per quanto sta accadendo in un settore in forte ripresa grazie agli incentivi. Nel 2021 si sono verificati 2.369 incidenti sul lavoro contro i 1.940 dell’anno precedente (+22%) e in particolare novembre ha segnato un +64%. Chiede una task force di controllo Giulia Bartoli (Fillea Cgil Toscana) mentre Simona Riccio (Filca Cisl Toscana) vuole un tavolo con la Regione e le parti sociali invitando Inail, Inps, Asl, Ispettorati «per fare sempre più rete sulla sicurezza. Il momento è adesso perché crescita, buona occupazione e sicurezza vanno di pari passo». Si rammarica Serafino Marino (Filca Cisl Arezzo) e commenta «non è pensabile che ancora si possa morire sul posto di lavoro», quindi chiede il coinvolgimento nella formazione di Cpt e scuola edile.
In choc e in lacrime i titolari della Mariotti Calcestruzzi, mentre il sindaco di Bibbiena, Filippo Vagnoli ha proclamato il lutto cittadino e inviato un messaggio di condoglianze. «Ogni morte ci pone davanti tanti interrogativi come uomini. Le morti sui luoghi di lavoro ci pongono interrogative più grandi anche come istituzione. Oggi è un giorno di lutto per tutta la nostra comunità. Ḕ un giorno di silenzio e rispetto. Alla famiglia va tutto il nostro affetto e il nostro calore umano». Tanti i messaggi arrivati anche dalle istituzioni regionali.
Il pm Marco Dioni si occupa adesso delle indagini. L’ipotesi di reato è omicidio colposo.