Anche Franceschini firma la Via. Tra le prescrizioni: in caso di inquinamento atterraggi e decolli saranno limitati Assist a Rossi, contrario all’inceneritore: in caso di valutazione sanitaria negativa sarà quello a essere cancellato
Massimo Vanni
Aeroporto, Anche il ministro Dario Franceschini ci mette la firma. E dalla pubblicazione del decreto Via sulla nuova pista di Peretola saltano fuori due avvertimenti. Il primo è per Enac e Toscana Aeroporti: dovranno misurare la qualità dell’aria, «con centraline dedicate » , prima e dopo l’entrata in funzione della nuova pista parallela da 2.400 metri. E qualora i valori di ossidi d’azoto e Pm10 superassero i valori di legge, Enac dovrà applicare le procedure «limitando eventualmente l’attività aeroportuale fino a rientrare nei limiti dichiarati » . Come dire, nel caso una nuova pista a funzionalità ridotta.
Il secondo avvertimento riguarda invece l’inceneritore. Comuni e soggetti «preposti alla tutela della salute » potranno chiedere di aggiornare la Vis, cioè la Valutazione d’impatto sanitario sull’area, « in relazione ad altre opere, oltre all’aeroporto, fra le quali il termovalorizzatore di Case Passerini » . Ovvero, si fa intendere, in caso di valutazione sanitaria negativa per eccesso di funzioni sarebbe l’inceneritore a sparire. Non la pista, che da ieri è ufficialmente autorizzata. Quasi un assist per il governatore toscano Rossi, contrario all’impianto, e per il Comune di Sesto.
È tutto scritto nelle 50 pagine di Via, cioè di Valutazione d’impatto ambientale, pubblicate da ieri sul sito del ministero dell’ambiente. Che adesso « decreta la compatibilità ambientale del Master Plan dell’aeroporto di Firenze » . Anche se a condizione di ottemperare alle 40 pagine seguenti di prescrizioni.
Dallo « studio sul rischio di incidente aereo considerato anche l’uso esclusivamente monodirezionale della pista » , al nuovo assetto idrogeologico di tutta l’area, comprendente le nuove casse d’espansione e il non semplice spostamento del Fosso Reale che dovrà passare sotto l’A11 in testa alla nuova pista. Non solo. Tra le condizioni c’è anche quella di realizzare le opere di mitigazione e di tutela della flora e della fauna.
Prima di cominciare i lavori, per prima cosa si dovrà fare il censimento di anfibi e rettili presenti. E si dovrà disegnare la mappa « puntuale di tutte le zone umide potenzialmente idonee ad ospitare » le specie censite. In pratica, prima di aprire i cantieri si dovranno predisporre i nuovi insediamenti e i nuovi habitat per la fauna e la flora. Solo dopo si potrà mettere le mani sui terreni oggi occupati da anfibi e rettili. E il trasferimento dovrà essere monitorato prima, durante e dopo i lavori della pista. Con l’obbligo di « opere di compensazione aggiuntive » se le nuove aree- habitat non raggiungerano gli stessi standard ecologici.
Condizioni in buona sostanza già previste dal vecchio testo di Via messo giù un anno fa. Comunque sufficienti però a far esultare l’azionista di controllo di Peretola, che poi quello che deve tirar fuori i milioni per gli invcestimenti: «Corporacion America prende atto con entusiasmo della firma del decreto Via». Mentre il presidente di Toscana aeroporti Marco Carrai parla di «soddisfazione » per la Via: «È il primo e fondamentale passaggio per la conclusione dell’iter di autorizzazione du un progetto che consentirà di dotare Firenze e l’intera Toscana di un’infrastrutturea strategica».
« Ora si può partire con la nuova pista, non si torna indietro. Firenze avrà finalmente un aeroporto degno del suo nome » , esulta anche il sindaco Dario Nardella. Non altrettanmto fa il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi: « Nessuna sorpresa, la Via conferma l’impatto negativo dell’opera».