Dopo che è stato rinviato lo stanziamento al 2020, Palazzo Vecchio decide di non fermare appalti e lavori chiedendo un prestito. Nardella: ” Il governo non ha tenuto fede agli impegni, non possiamo stare alla finestra”
Massimo Vanni
Periferie, Palazzo Vecchio fa da sè. La guerra legale contro il decreto Milleproroghe che rinvia al 2020 tutti i fondi del Piano periferie non si ferma. Nel frattempo però la giunta Nardella accende un mutuo per garantire i lavori che erano stati previsti nelle periferie della città.
Per Nardella è uno schiaffo morale al governo di Salvini e Di Maio, che ha lasciato a secco i progetti dei Comuni per le periferie. Una ” lezione” riparatrice, che vale più di cento attacchi: «Il governo non ha tenuto fede agli impegni presi e noi non possiamo stare alla finestra a guardare » , dice il sindaco. Anche se la sfida costerà il 2% d’interessi sul mutuo contratto con Cassa depositi e prestiti di 17 milioni e 887mila euro. Cioè lo stesso importo che il Comune di Firenze avrebbe dovuto ricevere se non fosse stato per il blocco deciso dal governo: « Abbiamo deciso di non interrompere a metà lavori già iniziati e di non bloccare lavori già appaltati attraverso i mutui», dice il sindaco Dario Nardella. Annunciando anche un ricorso alla Corte costituzionale dell’assemblea dei Comuni toscani.
Ben il 50% dei quasi 18 milioni di lavori nei quartieri 2, 3 4 e 5 della città, secondo i conti di Palazzo Vecchio, è già stato aggiudicato. E se Palazzo Vecchio otterrà l’erogazione del mutuo nel giro di alcuni giorni, il Piano periferie di Firenze se la caverà con 2-3 mesi di ritardo sulla tabella di marcia. Mentre i lavori già avviati non rischieranno di essere interrotti: dal rifacimento di strade e marciapiedi alla ristrutturazione delle case popolari, dalle aree gioco nei parchi alle nuove telecamere per la sicurezza, tutto adesso potrà realizzato. In gran parte in tempo per le elezioni di maggio.
« Aumenteremo l’indebitamento, anche se di poco. Almeno fino al 2020. Se allora il governo si deciderà a darci i fondi che ci spettano utilizzeremo i soldi per estinguere i mutui», dice il responsabile finanze di Palazzo Vecchio Lorenzo Perra.
Del resto, su quasi mezzo miliardo di euro di indebitamento contabilizzato oggi dal Comune, i 17 milioni e passa per le periferie rappresentano un aumento di poco più del 3%: «Un aumento più che sostenibile per degli interventi sacrosanti», annota Perra.
« Il bilancio del nostro Comune ci consente di prendere un mutuo perché è un bilancio sano e con un livello di indebitamento ben al di sotto dei limiti di legge », rivendica il sindaco. Aggiungendo: « Così portiamo avanti la riqualificazione delle periferie e non lasciamo aziende e lavoratori senza lavoro».
È una scelta che fa infuriare i 5 Stelle: « La giunta Nardella deve smettere di alterare la realtà, il Governo non ha bloccato i fondi, i progetti già in fase esecutiva sono tutti salvi», dice Arianna Xekalos. « I fiorentini si troveranno a dover pagare mutui, ora incrementati per quasi 18 milioni di euro. Capiamo che la scadenza elettorale si avvicini ma il sindaco avrebbe dovuto pensarci prima », aggiunge la capogruppo comunale. L’assessore Perra rfeplica: «La consigliera fa finta di non sapere che interrompere appalti pubblici già iniziati o assegnati significa lasciare aziende senza lavoro e cantieri aperti in città».