(f.mas.) Mps ottiene un via libera condizionato della Bce alla scissione di 8,1 miliardi di npl a favore di Amco, la società di gestione al 100% del Tesoro. Per procedere, deve trovare capitali. Quanti? Circa 1 miliardo, secondo i rumors di ieri sera dopo la nota della banca guidata da Guido Bastianini che riferiva della «draft decision» Bce, cui Mps non ha replicato. In sostanza la Vigilanza vuole che sia emesso un bond subordinato Tier 2 da 250 milioni ma soprattutto servirà anche un bond «Tier 1 aggiuntivo», cioè più rischioso in quanto non paga cedole in caso di perdite (e Mps ha dichiarato che sarà in rosso fino al 2022). Chi potrà sottoscriverlo? Per il 70%, dice Bce, può farlo il socio Tesoro, che ha stanziato per questo 1,5 miliardi nel decreto Agosto. Ma serve che «almeno il 30%» dell’importo (non precisato nella nota di Mps ma dovrebbe essere sui 700-800 milioni) «deve essere sottoscritto da investitori privati». E prima della scissione, prevista per dicembre, serviranno tre banche d’affari che confermino che ci sia mercato. Per non impiegare altri soldi pubblici sarebbe più facile se in poche settimane Mps trovasse un acquirente; il Tesoro ha messo in pista Mediobanca.