Il piano
Pa. Pic.
Tremila esuberi e un rafforzamento patrimoniale da 2-2,5 miliardi a servizio del nuovo piano industriale. Sono questi i numeri attesi dal consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena di oggi, chiamato a esaminare il piano al 2025 messo a punto dall’amministratore delegato Guido Bastianini con i consulenti di Oliver Wyman e Mediobanca.
Il piano deve definire il fabbisogno di capitale di Mps, destinato a scendere sotto i minimi fissati dalla Bce a causa del deconsolidamento dei crediti in sofferenza (npl), degli accantonamenti legali, degli effetti del Covid e delle misure di ristrutturazione e di riduzione dei costi necessarie per rendere sostenibile il conto economico.
L’accelerazione potrebbe prevedere, secondo indiscrezioni, tre mila esuberi netti: quattromila uscite e mille assunzioni. E dovrà confrontarsi con le spinte del Tesoro e della Bce per un’aggregazione. Unicredit continua a essere considerata, dopo l’ascesa di Pier Carlo Padoan alla presidenza e in attesa dell’individuazione del nuovo ad, il porto di elezione per Siena.
Contro la fusione con Unicredit si sono schierati nei giorni scorsi 5Stelle e una parte del Pd, che chiedono al Tesoro di rinviare l’uscita dal capitale, fissata al 2021. Ma hanno alzato le barricate anche i sindacati allarmati per gli impatti occupazionali che potrebbe avere la fusione. Preoccupazioni che riguardano dunque anche il piano industriale.