Monte dei Paschi di Siena, rosso da 1,15 miliardi nei primi nove mesi 2014
Banca Monte dei Paschi di Siena ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con una perdita di 1,15 miliardi di euro, in netto peggioramento rispetto al rosso di 518 milioni registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Il consiglio di amministrazione dell’istituto, reduce dalla bocciatura agli stress test della Banca centrale europea e fresca di annuncio di un nuovo aumento di capitale da 2,5 miliardi dopo quello da 5 varato la scorsa estate, ha approvato mercoledì la trimestrale, che evidenzia un rosso di 797 milioni nel solo periodo luglio-settembre. A pesare sono soprattutto le rettifiche di valore messe a bilancio per “coprire” i crediti deteriorati (cioè quelli in sofferenza o non più recuperabili): ammontano a 2,46 miliardi, il 60% in più rispetto all’anno precedente, di cui 1,25 miliardi nell’ultimo trimestre. In gran parte sono state fatte proprio in vista degli esami della Bce. Gli effetti della revisione della qualità degli attivi (Aqr), parte della valutazione di Francoforte, continueranno peraltro, spiega la nota della banca, a pesare sui conti anche nel quarto trimestre.
L’istituto di Rocca Salimbeni ha comunicato poi di aver sostenuto accantonamenti straordinari per oltre 300 milioni di euro per tagliare 1.300 dipendenti e chiudere 150 filiali entro la prima parte del 2015. Il riferimento è al fondo di solidarietà attivato dopo l’accordo sugli “esodi volontari” firmato lo scorso agosto con i sindacati. L’operazione rientra nel piano di ristrutturazione concordato l’anno scorso con Bruxelles. Peraltro l’amministratore delegato Fabrizio Viola, in collegamento con gli analisti, ha ricordato che entro fine anno l’istituto completerà “il taglio di 5.200 unità, in linea con il piano industriale al 2017″. Un quarto di questi lavoratori sono stati già individuati negli uffici centrali, il resto arriverà dalla rete commerciale.
Il portafoglio titoli a fine settembre era invece di 34 miliardi di euro, oltre 2 miliardi in meno rispetto all’anno precedente. In particolare il valore nominale dei titoli di Stato italiani risultava pari a 18,9 miliardi contro i 22,4 del settembre 2013.
Quanto al margine d’interesse, nei nove mesi si è attestato a 1,55 miliardi, in calo del 2,5%, scontando anche la revisione al ribasso per 147 milioni del valore di rimborso dei Monti bond (gli aiuti di Stato concessi nel 2013) fatta a fine marzo.
Viola ha detto che il piano per il rafforzamento del capitale reso necessario per far fronte alle carenze emerse dagli stress test “è stato inviato lunedì scorso” alla Bce “per poter avviare la procedura d’approvazione”. Intanto, sempre mercoledì, il portavoce della commissaria europea alla concorrenza Margaret Vestager ha fatto sapere che la ricapitalizzazione decisa per coprire il fabbisogno indicato da Francoforte “non sembra interferire con l’attuazione del piano di ristrutturazione così come approvato dalla Commissione Ue”, ma “se la banca dovesse prevedere altre misure nell’ambito del piano di capitale la Commissione dovrebbe valutarne l’impatto”.