Esattamente 80 anni fa nacque Andrej Tarkovskij. A dargli i natali fu Zavraž’e, un piccolo villaggio sulle rive del Volga, il 4 aprile del 1932. Il grande regista russo ha firmato numerosi capolavori che continuano a influenzare il cinemondo, da “L’infanzia di Ivan” a “Solaris”.
Tarkovskij si avvicinò al cinema durante la stagione di liberalizzazione in cui vivveva l’Unione Sovietica dopo la morte di Stalin: un periodo che permetteva anche a voci fuori dal coro di trovare espressione.
Il maestro russo si fa notare subito a livello internazionale con il suo primo film “L’infanzia di Ivan”, che nel 1962 vince il Leone d’Oro alla Mostra di Venezia. Il secondo film “Andrej Rublev” del 1966 viene censurato dalle autorità sovietiche fino al 1971. Il film viene comunque mostrato al Film Festival di Cannes nel 1969, alle quattro del mattino dell’ultimo giorno, per evitare che vincesse qualche premio.
Dopo il volontario esilio in Occidente, nel 1983 realizza “Nostalghia”, girato in Italia, con la sceneggiatura di Tonino Guerra. Il suo ultimo film “Sacrificio” del 1986, girato in Svezia, vince quattro premi al Film Festival di Cannes.
Morì il 29 dicembre del 1986 a Neuilly sur Seine, per un cancro al polmone.