Lavoro: il populismo della maggioranza consiliare

di Pierluigi Piccini

Per l’ennesima volta, la minoranza assicura alla maggioranza il numero legale in Consiglio comunale. I consiglieri di De Mossi ieri sul lavoro non erano in numero sufficiente per assicurare la presenza e consentire il voto alla loro mozione e alle uscite retoriche del sindaco. Nonostante che quest’ultimo avesse richiesto la discussione consiliare sul lavoro, si registrava un gran numero di assenze, motivate o politiche? La minoranza, per questo motivo non ha partecipato al voto dell’atto predisposto dal segretario generale (o almeno, sembra esserne stato l’estensore: nuovo aggiunto politico alla compagine di maggioranza?). E così, nella settimana che ci separa dall’altro Consiglio comunale aperto sullo stesso argomento, la maggioranza non è riuscita a produrre un documento e a confrontarsi con le minoranze per trovare una posizione unitaria. Del resto, il documento è stato discusso dai capigruppo che sostengono De Mossi solo alle 14,30 di ieri ed è stato presentato alla minoranza alle 15,45. Un atto che si articola in 58 punti senza nessuna copertura finanziaria, senza un numero (neppure le pagine erano numerate), con una serie di enunciati adattabili ad ogni circostanza. Mancavano solo frasi come: facciamo cose buone e evitiamo quelle cattive, meglio il bello del brutto o è bene fare prima che tardi. Tutto ciò condito con la costituzione di un direttorio composto da consiglieri comunali e dal sindaco per decidere da dove iniziare. Ed ecco un’altra novità: la Giunta esautorata? A Siena è questa la situazione,  mentre in altri territori della nostra provincia o della regione sono già nella fase progettuale definitiva, quindi già nelle condizioni di usufruire dei finanziamenti previsti da Recovery Found. Perché si sa, chi prima arriva, meglio alloggia. Insomma ieri il populismo ha preso forma nel documento della “maggioranza”. Per ovviare a queste deficienze il gruppo Per Siena ha chiesto che al momento dell’approvazione del Bilancio consuntivo, quando saranno chiare le possibilità economiche del Comune e si conosceranno i provvedimenti del Governo, l’avvocato De Mossi ci proponga un documento su pochi punti, tre o quattro al massimo, per arrivare alla fine del mandato amministrativo con qualcosa di concreto. Tuttavia, bisognerà tener conto di alcune proposte previste dal segretario comunale (ammesso che ci siano le risorse per attuarle) stabilendo, inoltre, un quadro di priorità: a chi togliere e a chi dare,  dovranno slittare al 2022. Si nota una assenza di concretezza che, viceversa, è propria del documento delle minoranze (qui di seguito allegato) con la costituzione di due distretti: quello sulle scienza della vita e quello sulla cultura. Concludendo il mio intervento in Consiglio comunale, ho chiesto che si facciano per intanto delle cose semplici come, ad esempio, abbassare gli affitti ai commercianti e artigiani che hanno le loro attività in locali di proprietà del Comune, così come promesso, o si apra lo sportello turistico a Palazzo Berlinghieri anche il sabato e la domenica. Tanto per iniziare.

 

 

Mozione sul lavoro per il post Covid (3)