L’aumento di biglietti da 1,20 a 1,50 euro, e dell’abbonamento trimestrale da 69 a 95,50 euro, insieme a una lunga teoria di aumenti, ha il sapore di una beffa nella beffa, per chi, come la lista Per Siena, aveva proposto i bus gratis per i cittadini. “Nessuna proposta populista e irrealizzabile – osserva Pierluigi Piccini, l’anima del movimento – ma un progetto articolato, per ridurre inquinamento e traffico, dando una carta di servizi ai cittadini pagata con i ricavi di un’analoga card per i turisti. Un sistema virtuoso di vasi comunicanti, studiato per noi dal Mit di Lucca, che avrebbe avuto la copertura economica”. La beffa nella beffa è aver sfiorato la possibilità di attuare questo programma, per una manciata di voti. “Si è trattato di un brusco risveglio per la città e per chi ci ha sostenuto – aggiunge Piccini – Dalla speranza di uno sviluppo sostenibile, da un progetto che dava privilegi ai residenti diminuendo traffico e inquinamento, si è arrivati a un aumento considerevole, che graverà sulle tasche dei senesi. Sicuramente l’uso dell’auto sarà incentivato, con quel che ne consegue sulla qualità della vita. Peccato”. La lista Per Siena era stata l’unica a prospettare un modello virtuoso che, sulla base del numero di acquisti di una carta turistica, avrebbe dato ai senesi l’accesso alle mostre, agli impianti sportivi a tanti servizi come appunto il trasporto urbano. Il tema è ormai centrale in tutta Europa: conviene investire per diminuire la pressione delle auto e l’inquinamento. Purtroppo a Siena si sta andando nella direzione opposta. “Lo avevamo annunciato – conclude Piccini – che ci sarebbe stato un ritorno al passato nelle modalità della politica e nella continuità di alcune persone che tanto male hanno fatto alla città. Ora il passato arriva anche nella classica scelta di aumentare le tariffe, per compensare le inefficienze delle società pubbliche”.