Ivana Zuliani
L’anno scorso, segnato dalla pandemia e con le lezioni in presenza a singhiozzo o a distanza, l’abbandono scolastico a Firenze è raddoppiato: nel 2020-21 le segnalazioni arrivate al Comune per mancata o irregolare frequenza della scuola, da parte di bambini e ragazzi nell’età dell’obbligo scolare (fino a 16 anni) sono state 148. L’anno precedente furono la metà: 74.
I dati li ha forniti l’assessore all’Educazione Sara Funaro ieri durante la seduta del Consiglio comunale. Tra gli alunni che hanno smesso di andare a scuola, 60 provengono dalle elementari, 44 delle medie e 44 dai primi anni delle superiori. Tra loro ci sono anche studenti cinesi, le cui famiglie alla ripresa delle lezioni si mostrarono reticenti a far rientrare i figli in aula per paura del contagio, ma anche italiani. «La Dad, con le difficoltà e l’incertezza che comporta, ha amplificato le situazioni di fragilità, portando anche all’allontanamento scolastico. Per questo dobbiamo impegnarci perché la scuola dal 15 settembre rimanga in presenza per tutto l’anno scolastico», ha concluso Funaro.
Domani torneranno sui banchi tutti gli alunni, dalle materne alle superiori (i piccoli dei nidi hanno iniziato prima). Si tornerà a fare lezioni in presenza al 100%, ma con precise regole anti Covid: green pass obbligatorio per personale scolastico e per chiunque entri a scuola (dai fornitori ai genitori) ma facoltativo per gli studenti sopra i 12 anni, mascherine anche da seduti, distanza di un metro, ingressi scaglionati.
Quest’anno, per la prima volta, al suono della prima campanella ci saranno quasi tutti gli insegnanti al loro posto: il nuovo algoritmo messo a punto dal Ministero ha permesso di velocizzare le procedure per le immissioni in ruolo e la nomina delle supplenze, con poche rinunce. A Firenze, dove l’anno scorso le nomine andarono avanti fino a novembre, ha già accettato circa l’80-90% dei supplenti, fanno sapere dell’Ufficio scolastico. «Non era mai successo, potremo iniziare subito con 5 ore e da settimana prossima con 6 ore», spiega la preside del Saffi di Firenze Francesca Lascialfari. Al loro posto nel suo istituto domani troverà anche i 60 docenti di sostegno: «È meraviglioso». Meno entusiasti i sindacati: le cattedre di ruolo assegnate sono meno di quelle auspicate. «Su 8.474 disponibili ne sono state assegnate solo 5 mila nonostante i concorsi — commenta Pasquale Cuomo della Cgil Toscana — l’algoritmo ha fatto alcuni errori e ci saranno ricorsi». Dal primo giorno a Firenze sarà disponibile la mensa, per le scuole che ne vorranno usufruire. Trasporto scolastico e pre-post scuola inizieranno invece quando le scuole adotteranno gli orari definitivi. Per quanto riguarda gli spazi, il Comune ha fatto lavori estivi in 83 scuole per 21 milioni di euro, la Città Metropolitana altri 35 interventi. Le maggiori criticità riguardano le superiori, ma le aule necessarie per garantire il distanziamento sono state trovate, come spiega il delegato della Città Metropolitana Massimo Fratini. L’artistico di Porta Romana potrà contare su un immobile in piazza della Costituzione, il Castelnuovo sull’edificio comunale in via Nicolodi, il Cellini su un piano in via dei Bruni, il Peano su spazi dei Salesiani. I lavori antisismici che trasformeranno il Rodolico «in una scuola all’avanguardia» dice Fratini, si sono prolungati di alcuni giorni e la scuola sarà pronta il 29 settembre. Per scongiurare la Dad per 7 classi fino ad allora il consiglio di istituto dovrà decidere tra due proposte: turni o trasferimento in via Chiantigiana.
A soffrire della carenza di spazi anche le superiori di Pisa: la Provincia ha pubblicato un bando per la ricerca di spazi in affitto per 68 aule. Solo al Buonarroti ne mancano 16. Per i primi giorni verrà fatto un orario ridotto, poi se si troveranno «i turni rimarranno l’unica soluzione», spiega il preside Alessandro Salerni.
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