Ieri in consiglio comunale non ho partecipato al voto, cosa diversa dall’astensione. Le motivazioni che mi hanno portato a questa decisione sono rintracciabili esclusivamente sul piano amministrativo. La delibera che ci è stata sottoposta, a mio parere, era imperfetta. Cosa bisogna intendere per non perfetta? Mancava l’indicazione della spesa da sostenere e, cosa che ho chiesto, anche i capitoli che sono stati utilizzati, per far fronte a una spesa straordinaria (a chi si toglieva risorse) non prevista, ovviamente, dal bilancio in corso. Cioè avrei voluto che il consiglio comunale e quindi la città, avesse piena consapevolezza dell’atto che si andava a compiere. La decisione che ci veniva sottoposta riportava la firma, per la conformità economica del dirigente, ma votandola ci saremmo assunti una corresponsabilità che avrei voluto fosse chiara e consapevole. Per questo ho fatto mettere a verbale la seguente dichiarazione: “L’atto che ci viene sottoposto non è perfetto perché non viene indicata alcuna previsione di spesa e conseguentemente manca l’attestazione di copertura finanziaria nel bilancio corrente. Il rischio è quello di un debito fuori bilancio senza i presupposti previsti dall’art. 194 del Testo Unico degli Enti Locali”.