Articolo tratto da Il Fatto Quotidiano a firma Alessia Grossi
È come dire “un profumo di funghi” al posto dei porcini. Un’immagine delle Maldive su Google in luogo delle vacanze. Una telefonata su Skype a sostituire un abbraccio. Sono le videoproiezioni, le riproduzioni, le sostituzioni dei quadri, che ricordano le opere e le evocano ai visitatori di alcuni musei italiani. È la “Fake Art” se volete
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