Governare il turismo nelle città d’arte Firenze ha 4 alleate in cerca di soluzioni.

maria cristina carratù
Riuniti al Bto gli assessori di Milano, Roma, Venezia e Napoli firmano insieme a Paola Concia un patto per fermare il sovraffollamento
Dopo una stagione strepitosa in tutta Italia, la sfida non è quella di attrarre più turismo, ma di governarlo. A meno di non farsi travolgere, e arrivare al definitivo divorzio fra turismo e residenti ( salvo quelli che ci campano). Come vincerla? Innanzitutto, trasformando i turisti- consumatori in visitatori- cittadini, rispettosi, perché ben inseriti, nei contesti ambientali e sociali che li accolgono. Quindi, intercettando i flussi per orientarli su mete diversificate, diffondendo la cultura digitale, e superando la frammentazione che in Italia caratterizza il settore, privo di grandi operatori, e coi diversi soggetti, in primis le istituzioni, che tendono a muoversi per conto proprio. Obiettivi che vedono in prima linea le città d’arte, da Venezia a Firenze, da Roma a Napoli, ma ormai anche Milano, sempre più città leisure oltre che di business, portatrici nel mondo del brand Italia e sede dei luoghi ‘ caldi’ della concentrazione turistica, da piazza San Marco agli Uffizi, dalla Fontana di Trevi a Capodimonte. Ed è proprio per ‘ darsi reciprocamente una mano’ ad affrontare l’assalto, trasformandolo in occasione di crescita per l’intero paese, che nasce il Protocollo di intesa fra le 5 città italiane vittime dell’overtourism, che dopo un primo accordo del 2013 rimasto nel cassetto, rilancia il network della Grandi destinazioni italiane del turismo sostenibile, in vista della comune elaborazione, e dello scambio, di buone pratiche di gestione dei flussi. Garante del Protocollo, sottoscritto ieri al BTO2017 (che ha chiuso la sua due giorni alla Fortezza con oltre 10 mila presenze e un +20% di ticket venduti) dall’assessore al turismo di Firenze Paola Concia con i colleghi di Napoli Gaetano Daniele, di Roma Adriano Gilbert Meloni, di Venezia Paola Mar e di Milano (rappresentata dalla dirigente Isabella Menichini), è stato il direttore generale per il Turismo del Mibact, Francesco Palumbo, « su richiesta dalle città stesse», spiega, « ormai consapevoli di condividere lo stesso problema, e di doverne cercare insieme le risposte». A vari livelli: promuovendo «un ampliamento dell’offerta, con destinazioni e periodi alternativi per ‘ sfiammare’ luoghi e date troppo gettonati » , ma anche, avverte Palumbo, “ investendo sempre più sulla ricerca, la formazione digitale degli operatori, la creazione di nuove professionalità”. E insomma “ sostituendo allo sfruttamento del turismo, una cultura avanzata della relazione”. L’intesa prevede la nascita (con legge nazionale) di un registro cittadino per le locazioni turistiche, a cui gli intermediari avranno l’obbligo di attingere, e il riconoscimento della natura turistico-recettiva delle locazioni brevi. « I diritti dei turisti e quelli dei residenti vanno messi sullo stesso piano » , dice Concia. «I turisti rispettano di più una città vissuta bene da chi ci abita, che offre a chi arriva la possibilità di vivere le sue stesse esperienze». Ed esempio concreto di buona pratica « contro il turismo mass- market », è la piattaforma Destination Florence, presentata ieri al BTO dal sindaco Nardella e già on line, con cui sarà possibile monitorare flussi, modalità di fruizione, e provenienza dei turisti nei luoghi più frequentati, individuare nuove modalità di prenotazione, modulare le tariffe on base alle stagioni, e attrarre turisti “di ritorno”.
Fonte: La Repubblica, www.repubblica.it/