Un pensiero alla Fondazione Monte Paschi. Ovviamente non entro, né punto né poco, nel metodo e nel merito della richiesta di danni avanzata dalla Fondazione a Monte Paschi. A me qui interessa solo evidenziare un aspetto (non pratico ma, direi, psicologico) della faccenda: e cioè che la vertenza Fondazione-Banca Monte Paschi è una vera e propria questione di famiglia: più precisamente “tra madre e figlia”. Perché dico questo? Perché, contrariamente a quanto molti credono, l’attuale Banca Monte dei Paschi di Siena Spa non è la diretta erede del Monte dei Paschi di Siena, Istituto di Credito di diritto pubblico, ma “una creazione” di quest’ultimo. Già mi sono occupato di questo ultimo aspetto alcuni anni fa; lo riaffronto riassumendo di seguito come è avvenuto il passaggio da “Istituto” a “Società per azioni”.
Monte Paschi, Istituto di Credito di diritto pubblico, non si è trasformato “direttamente” in società per azioni; ha invece costituito una “nuova” società per azioni denominata “Banca Monte dei Paschi di Siena spa” cui ha trasferito la propria attività bancaria fino ad allora esercitata in proprio; ha cioè ceduto alla nuova società la propria “azienda bancaria” con tutti i beni e i rapporti che la costituivano, detenendo di contro tutte le azioni della nuova società. Pertanto è questa nuova società che è diventata l’attuale Banca Monte dei Paschi di Siena Spa. Di contro, a seguito del trasferimento dell’azienda bancaria alla nuova società l’Istituto di credito Monte Paschi divenne “Fondazione Monte dei Paschi di Siena”, avendo nel proprio patrimonio il 100% del pacchetto azionario della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa.
Attualmente la Fondazione detiene una piccolissima parte del capitale della Banca¸ ma la marca di origine non cambia: la Banca è figlia della Fondazione.
Roberto Martinelli