Vedremo solo alla fine chi farà il mozzo a Siena
di Pierluigi Piccini
Allora per la sinistra i civici sono di destra, per la destra sono di sinistra. In questo modo tradizionale i partiti riconoscono la nascita di un Terzo Polo civico. Strizzandosi l’occhio a vicenda. Comunque è già qualcosa rispetto al silenzio assoluto sul civismo che ha accompagnato le ultime fasi del dibattito politico cittadino. Se si esclude il rumore intorno all’ipotesi di costruzione di qualche lista civetta. Una lettura che non prende atto delle difficoltà che sempre più accompagnano il fare della ritualità politica (democrazia recitativa) nella nostra città e di quelle a livello nazionale con l’elezione del presidente della Repubblica. Il congresso del Pd senese è li a testimoniarlo, così come il silenzio assoluto che accompagna il fare dei partiti di maggioranza comunale, appiattiti sulle scelte imbarazzanti dell’attuale amministrazione. Maggioranza ci centrodestra che a detta della Meloni non esiste più. Il Terzo Polo nasce proprio da queste contraddizioni con l’intento di ridisegnare, in modo convincente, il rapporto tra i cittadini e la gestione della cosa pubblica. Alcuni di coloro che partecipano a questo tentativo si mettono a disposizione per aprire una fase diversa della vita politica cittadina, convinti come sono di svolgere esclusivamente la funzione di traghettatore. In più, le parole di Roncucci mi ricordano alcune frasi che giravano al tempo del rapporto fra Berlinguer e Craxi, durante la fase politica del compromesso storico, convinto il primo che il Psi non potesse che svolgere un ruolo di mozzo fra il Pci e la Dc. Le cose sono andate in modo diverso e la sinistra ha pagato a caro prezzo le incomprensioni di quel periodo e per gli errori di lettura dei processi economici e sociali. Oggi, ovviamente, le situazioni sono infinitamente diverse e su scala decisamente molto più piccola, io le cito a mo’ di esempio. Vedremo solo alla fine chi farà il mozzo a Siena.