di Pierluigi Piccini
Come sarebbe stato bello se il ministro dell’Interno, nella sua veste istituzionale, avesse parlato riservatamente con il Prefetto e avesse evitato le dichiarazioni sul Palio. Così facendo avrebbe tenuto lontano la politica e non avrebbe dato ulteriore risonanza ad un evento che ne ha fin troppa. Per conseguenza la maggioranza del Comune di Siena, forse, non si sarebbe sentita in dovere di emulare politicamente il vicepremier per diventare rappresentante di un interesse generale (tutto il Consiglio Comunale), invece di rimanere una semplice parte. Atteggiamento, quest’ultimo, che ci avrebbe permesso di non ricordare le responsabilità originarie di tutto quanto sta succedendo. E avrebbe dato sostanza al pronunciamento, ormai diventato vuoto di significato, di quel “stare uniti” pronunciato a ogni piè sospinto dal loro responsabile. Responsabile che cerca la legittimazione politica con il mito (Palio) e il nemico (animalisti, manifestazione animalista). A fronte di tutto ciò rimane una sola speranza che il Prefetto…