di Pierluigi Piccini
Con la truffa rivelata da Mugnai è iniziato lo smarcamento a Destra nei confronti di De Mossi. Il vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera ha bellamente rivendicato, su un quotidiano locale, di aver convinto l’avvocato a candidarsi sulla base di un falso sondaggio che lo dava vincitore, e a farlo sotto le sigle dei partiti tradizionali. Raccontando la truffa, e definendola tale, il messaggio politico è chiaro: l’attuale sindaco di Siena è stato costruito a tavolino da Forza Italia in primis, poi dalla Lega passando per Colle Val d’Elsa. Beh! Per non fare torto a nessuno, Mugnai ha dimenticato che a Siena tante persone ed ex beneficiati dal Pd hanno sposato la causa della conservazione, venduta abilmente come “nuovo”. In questa partita, il presunto civismo si è sciolto come neve al sole dopo qualche mese. Ha resistito solo quella parte che era inserita da tempo nel sistema di potere della sinistra senese, di cui ha costituito un punto di riferimento costante per anni. Strano, no? Voltiamo Pagina e quasi tutte le liste di sostegno allo Sportelli oggi sono smarrite e in cerca di se stesse, con l’ex socialista Minghi capogruppo della lista del sindaco che, per le Regionali, lascia i suoi simpatizzanti liberi di votare per chi vogliono. Ma guarda, che strano! Non c’è solo Mugnai che rivendica il ruolo dei partiti, lo stesso De Mossi ribadisce che se non ci fossero stati questi lui non avrebbe vinto. Forse vuole farsi perdonare quell’alleanza civica abortita fra Arezzo, Siena e Grosseto anch’essa naufragata con il ritiro della candidatura alla Regione del sindaco Vivarelli Colonna. Si, ma poi quali partiti? Forza Italia e Lega a Siena esistono solo ed unicamente per il ritorno di immagine nazionale, visti i distinguo che li dividono e che si vedono anche in Regione. Tant’è vero che Mugnai mette insieme il Mes con l’aeroporto di Firenze, e Salvini non è più considerato quello che ha fatto vincere l’attuale sindaco a Siena. Fratelli d’Italia? Stanno li zitti, zitti: hanno da gestire l’urbanistica, e più silenzio c’è e meglio è. Nel silenzio generale le osservazioni al Piano Operativo scadono i primi giorni di agosto, tanto per dire. Se poi prendiamo Siena Aperta il quadro è completo. Il suo leader fa intendere di preferire i partiti perché affidabili, sanno come si gestiscono i passaggi elettorali. C’è un solo problema: la richiesta non è rivolta al Centrodestra, ma al Centrosinistra. Si ripete il giochino delle elezioni amministrative a Siena a parti inverse. Ma la Ceccardi, non comprendendo ciò che sta avvenendo, prende quanto avvenuto due anni fa come esempio politico. In realtà il trasformismo continua, e va per la sua strada. Tuttavia non riusciranno a sconfiggere il civismo perché, malgrado tutte le possibili truffe e i falsi, i partiti sono deboli. Spetta a chi è veramente civico agire con la chiarezza dei contenuti e la trasparenza degli atti, con gli accordi fatti nel rispetto delle leggi, l’impiego delle competenze, il potenziamento della democrazia e dei diritti dei cittadini.