NAPOLI Tra i compagni fuoriusciti dal Pd si sente a casa. Così a casa che nei cinque giorni della Festa del lavoro di Mdp Antonio Bassolino si è fatto vedere più spesso di Bersani e D’Alema. E sabato sera, quando è toccato a lui salire sul palco, l’ex governatore ha fatto un altro passo verso il movimento. Gli hanno chiesto se davvero abbia deciso di uscire dal Pd per aderire a Mdp e Bassolino non ha smentito la inflessione in corso: «Qui c’è un pezzo del mio mondo. Vi conosco uno a uno. Sto bene in questo pezzo di mondo. Sarò sempre di sinistra».
I vertici di Mdp aspettano l’annuncio da un giorno all’altro. «Siamo ancora al fidanzamento, ma il matrimonio è vicino» conferma il napoletano Arturo Scotto, uno dei mediatori che stanno propiziando l’addio di Bassolino al Pd. Molto attivo sui social, l’ex presidente della Campania da tempo non è più in sintonia con i dem: «Il Pd doveva essere il grande partito dei lavoratori italiani. Non c’è riuscito. Dobbiamo creare le condizioni per averne uno». Lontano da Renzi e vicino a Corbyn, «tanto più giovane e moderno di tanti esponenti del centrosinistra europeo». Il rinvio dello ius soli e del testamento biologico lo hanno deluso e la sua fiducia in una resurrezione del Pd è così scarsa che Bassolino si affida al patrono della sua città. «San Gennaro, per piacere, abbi cura di tutti, anche del Pd napoletano» annotava su Twitter il 20 settembre.
Ieri la testa canuta di Bassolino è di nuovo spuntata tra i militanti di Mdp: «Sono qui perché voglio dare una mano a costruire un nuovo centrosinistra. Speranza e gli altri sono stati bravi a organizzare questa festa. Il Pd non fa nulla, mentre loro stanno facendo politica». Ha deciso di aderire a Mdp? «Io sto fermo qui, nel campo del centrosinistra. Voglio che, mattone dopo mattone, si costruisca un’alleanza. Altrimenti si scassa tutto».
Ha apprezzato che Franceschini e Delrio siano venuti a Napoli a fare i «pontieri» e intende contribuire a salvare il centrosinistra: «Tra questi militanti ce ne sono tanti che stanno ancora nel Pd. E il problema più grande è recuperare il voto dei senzatetto del centrosinistra. Sono un numero enorme e se non li riconquistiamo si perde, perdiamo tutti. Come succederà in Sicilia».
Ago, filo e pazienza. Ecco la ricetta di Bassolino. «Se da dentro il Pd e da dentro Mdp si fa un lavoro di dialogo si riuscirà a spostare quelli che stanno nell’area del non voto. Altrimenti il Paese va a finire male. Bisogna evitare i fratelli coltelli e ricostruire i rapporti personali». In piedi, confuso tra centinaia di volti, l’ex sindaco ha ascoltato Laura Boldrini. Poi si sono accorti di lui, gli hanno trovato una sedia di prima fila e hanno fatto in modo che il pubblico gli tributasse un’ovazione.
M. Gu.
- Lunedì 2 Ottobre, 2017
- CORRIERE DELLA SERA
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