Nella due giorni del Consiglio dei ministri della Giustizia e degli Affari interni dell’Unione europea, che inizia oggi a Lussemburgo, si aspettava l’esordio in Europa del nuovo governo composto da M5S e Lega. Ma, fino a ieri sera, non era confermato l’arrivo del ministro della Giustizia pentastellato Alfonso Bonafede nella sessione odierna. Il vicepremier e ministro dell’Interno leghista Matteo Salvini ha praticamente escluso la sua partecipazione alla giornata di domani. L’inizio dell’attuazione della promessa del nuovo governo – di far contare di più l’Italia in Europa – viene così rinviata ai prossimi appuntamenti comunitari. Le opposizioni potrebbero polemizzare su questo assenteismo del nuovo governo a Lussemburgo. Soprattutto la sessione Affari Interni di domani ha in agenda l’importante trattativa sulla riforma del Trattato di Dublino, che attualmente assegna i rifugiati al Paese di primo arrivo e penalizza principalmente Italia e Grecia. I governi di Renzi e Gentiloni non sono riusciti a ottenere risultati. Tocca ora a Salvini e al premier Giuseppe Conte provarci. Ma l’assenza di domani al Consiglio dei ministri competente, a meno di ripensamenti in extremis, sembra destinata a mantenere intatta nella sostanza l’attuale impostazione, non in linea con le esigenze italiane e grech.