di Andrea Bulleri
Da un lato, le piogge più che dimezzate nei primi tre mesi dell’anno rispetto alla media di stagione. Dall’altro, l’inevitabile conseguenza: bacini, falde e fiumi così asciutti che già a metà febbraio sembravano quelli di giugno. La primavera in Toscana è cominciata con l’ombra della siccità. Al punto che, se la tendenza non si invertisse nelle prossime settimane, non sarebbero guai solo per l’agricoltura: «Tra la fine di maggio e l’inizio dell’estate rischiamo problemi di approvvigionamento».
A lanciare l’allarme è il direttore generale dell’Autorità idrica toscana, Alessandro Mazzei. Che parla sulla base degli ultimi dati di monitoraggio disponibili, quelli di metà febbraio. « Non siamo ancora nella condizione di dover pensare a razionamenti — rassicura Mazzei — Ma la tendenza in atto è preoccupante». Il motivo? « Le falde — spiega il capo dell’Autorità idrica — sono scese a livelli che in genere si osservano a maggio-giugno, non alla fine dell’inverno » . Una scarsità d’acqua che in Toscana non si vedeva dal 2017. «Da allora la nostra infrastruttura idrica è migliorata » , sottolinea Mazzei. Che se da una parte tranquillizza sulle condizioni del lago di Bilancino, da cui dipende buona parte dell’approvvigionamento di Firenze e Prato ( « Il livello attuale è rassicurante »), dall’altra non minimizza sui rischi per i prossimi mesi. Giovedì arriveranno i risultati del nuovo monitoraggio: previsioni meteo alla mano, è improbabile che la situazione migliori senza piogge a stretto giro.
Del resto le precipitazioni sono scarse dall’inizio dell’anno: «Nei primi tre mesi del 2022 — osserva Coldiretti — in Toscana ha piovuto il 60 per cento in meno rispetto alla media del periodo». Un crollo che ora rischia di ripercuotersi sull’agricoltura: « La siccità minaccia il 30 per cento della produzione agricola nazionale fra pomodoro, frutta, verdura e grano » , avverte l’associazione dei coltivatori. Per il presidente toscano di Coldiretti Fabrizio Filippi, « le prossime due settimane saranno decisive per i cereali. Se piove si recupera — spiega — Con terreni aridi e duri, al contrario, le operazioni potrebbero essere più che problematiche ». Intanto, visti i segnali della probabile stagione secca alle porte, l’Autorità idrica invita tutti a un consumo responsabile dell’acqua. In questa direzione vanno i controlli che l’ente ha avviato insieme ai carabinieri forestali della Toscana in vista dell’estate, quando alberghi e agriturismi cominceranno a riversare migliaia di metri cubi d’acqua nelle loro le piscine. A volte causando veri e propri “black out” idrici localizzati. L’anno scorso le richieste di riempire le vasche allacciandosi all’acquedotto si sono impennate ( 609, + 138 per cento rispetto al 2020). Tante anche le multe alle strutture che non avevano chiesto il permesso: 136 sanzioni su 359 controlli, quasi 4 su 10. « L’acqua è un bene comune e una risorsa limitata — osserva la comandante regionale dei Forestali, Marina Marinelli — I cambiamenti climatici e la pressione antropica rendono ancora più indispensabile la sua gestione sostenibile».