ROMA – Dopo la botta delle amministrative il leader della Lega, Matteo Salvini, è in piena campagna elettorale. Nel mirino c’è il premier Mario Draghi, accusato di voler tassare gli italiani di nascosto. Per gli avversari politici quella di Salvini è mera tattica per spostare l’attenzione dalla crisi politica che vive il Carroccio. Anche gli ultimi risultati segnalano la grande difficoltà di Salvini a portare nuovi voti, sempre più insidiato da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Che fare? Il leader del Carroccio ha deciso di prendersela col Governo, mettendo così in difficoltà i suoi ministri, a partire da Giancarlo Giorgetti. Nel mirino la delega fiscale varata ieri dal Cdm senza la presenza dei ministri della Lega.
“Riforma del catasto, aumenti di Imu e tasse sulla casa? Oggi e domani, dalla Lega un secco no. La casa degli italiani non si tocca e non si tassa”, ha detto il leader del Carroccio sparando ad alzo zero. Per lui la riforma del catasto “è di fatto una patrimoniale nascosta” quindi “non avrà mai il sostegno della Lega”. Coi fogli in mano, il segretario della Lega punta il dito contro “l’articolo 7, comma 2, lettere A e B” e attacca: “Il sostegno al governo non è in discussione se si tagliano le tasse; se qualcuno vuole provare ad aumentare le tasse il sostegno della Lega non ci sarà mai. Ci auguriamo che il Parlamento tolga questo passaggi dal testo”.
In caso contrario la Lega uscirà dal governo? “Se vogliono escono Letta e Conte: il Parlamento ha votato la fiducia al governo per tagliare le tasse, non per aumentarle”. A Salvini sul punto ha risposto Draghi in persona: “La riforma del catasto non è una patrimoniale”: il governo “non aumenterà le tasse né toccherà le case degli italiani” ha detto il premier, annunciando che presto incontrerà Salvini per chiarirgli il tutto, sottolineando comunque che il governo andrà avanti e che non sarà influenzato dalle scadenze elettorali.
Ma Salvini è un fiume in piena, e subito dopo si è scagliato contro la decisione del Comitato tecnico scientifico di riaprire le discoteche al 35% di presenze con il green pass: “Presa in giro senza senso scientifico, sanitario, sociale ed economico, con questi numeri rischiano di fallire 3.000 aziende e di rimanere a casa 200.000 lavoratori” ha detto il leghista.
Per Enrico Letta, segretario Dem, “Salvini fa giochini fastidiosi e rumorosi che poi non portano niente, fa solo casino per un dispendio di energie inutili, ma gli italiani lo hanno capito sanzionandolo alle elezioni” ha detto.
La situazione politica, insomma, è in pieno fermento. Sullo sfondo l’elezione del nuovo Capo dello stato il prossimo gennaio, le altre elezioni amministrative in primavera. Difficile pensare che non continui il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia per chi dovrà guidare il Centrodestra alle prossime politiche del 2023. Tra le voci che si rincorrono nei palazzi della politica, pur facendo i debiti distinguo, qualcuno sta già pensando a chi potrebbe essere il leader ‘federatore’ del Centrodestra: Urbano Cairo, imprenditore cresciuto alla scuola di Berlusconi ma molto diverso dal Cavaliere; moderato e riformista da sempre non ha mai votato Lega o la destra, dotato di mezzi propri per far nascere una ‘Creatura’ nuova e, soprattutto, pronto a dare una mano al suo Paese se dovesse esser necessario.
Cairo nel recente passato, in una lunga intervista al Foglio, ha presentato il suo ‘Manifesto politico’, vero e proprio programma di Governo. Pur ribadendo di aver la testa altrove non ha escluso il suo impegno diretto, anzi. Parlando della sua scalata a Rcs aveva detto: “La progettavo da 10 anni senza farne mai parola con nessuno, nell’assoluto riserbo… i sogni non si svelano in anticipo: si mettono in pratica… Nella vita non si prende il posto di qualcun altro, se si vuole compiere il grande passo si dà vita a una creatura inedita, la si inventa di sana pianta. Gli innovatori inventano il nuovo, non riciclano il vecchio”. Su Salvini: “È perfetto per le campagne elettorali… fomenta le folle da politico esperto ma governare è tutta un’altra storia”. Cairo vuol piacere a tutti? “Per risolvere i problemi in una società complessa come la nostra devi guadagnarti la fiducia e la collaborazione di una parte larghissima della popolazione. Io cerco di conquistare il consenso più ampio possibile”.