di Pierluigi Piccini
La governabilità amministrativa del Comune di Siena è assicurata dalle minoranze. Lo dimostra, in maniera eclatante, ciò che è accaduto nella riunione consiliare del 30 settembre: il gran numero di assenze della maggioranza non è più da tempo una eccezionalità ma una normalità, con numerosi casi in cui chi sta all’opposizione garantisce il numero legale. Una posizione che va a scapito anche di posizioni fortemente critiche sulle scelte che compie la maggioranza consiliare, ma che garantisce l’indispensabile governabilità, nell’interesse dei cittadini. Facciamo un esempio: nell’ultimo Consiglio all’ordine del giorno c’era il bilancio consolidato e il 30 era l’ultimo giorno utile per la sua approvazione. La mancata formalizzazione dell’atto avrebbe avuto ripercussioni sull’andamento amministrativo del Comune. Nonostante la situazione ora descritta, la maggioranza ha pensato bene di non assicurare la sua presenza in una dimensione utile per l’approvazione di un atto da essa stessa preparato. I vuoti si sono registrati anche nei banchi del Giunta, salvo alcune legittime giustificazioni. La situazione è stata stigmatizzata dalle minoranze, che hanno chiesto la verifica del numero legale e dopo i quindici minuti previsto dal regolamento sono tornate in aula per “senso di responsabilità”, responsabilità che difetta in molti rappresentanti dei partiti della maggioranza. Minoranza che non ha fatto mancare le sue critiche al documento in oggetto in votazione e ha votato contro, motivando nel dettaglio i punti non chiari e le gravi lacune su alcune scelte fatte dalla giunta De Mossi. Il paradosso è che lo stesso presidente della commissione affari generali, Mauro Marzucchi, ha inanellato una serie di critiche alla delibera e non ha partecipato al voto. Ma non ci siamo fermati qui, la stessa situazione si è ripetuta per la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto e per la prima mozione presentata da Forza Italia, passata solo dopo aver ripetuto la votazione. A quel punto, il capogruppo di Forza Italia ha chiesto di sospendere la riunione, perché anche le mozioni hanno la stessa dignità degli affari, sebbene nemmeno questi ultimi ne avrebbero tanta, se stiamo a guardare le assenze sopra ricordate. Lorè in questo modo ha sancito il fallimento della sua stessa maggioranza, in una giornata a dir poco imbarazzante, dove molti degli eletti hanno tradito la fiducia dei loro elettori.
Come si vede, le minoranze per dare dignità all’istituzione e per assicurare ai cittadini senesi una gestione corretta del Consiglio comunale, da minoranza si sono fatte maggioranza nell’interesse della città, garantendo senso di responsabilità. Purtroppo, la realtà è che l’organo collegiale e di indirizzo del Comune, è stato snobbato dal sindaco fin dall’inizio, per essere sostituito da una perenne campagna elettorale.