La scoperta Perduto dal 1944, ora il critico Pierre Thibaudat annuncia: recuperate migliaia di pagine
di Ida Bozzi
Una scoperta che può cambiare la storia della letteratura e la comprensione di uno degli scrittori più importanti, complessi e discussi del Novecento francese, Louis-Ferdinand Céline (pseudonimo di Louis Ferdinand Auguste Destouches, 1894-1961), l’autore di romanzi come Viaggio al termine della notte (1932) e Morte a credito (1936). Un critico teatrale francese, Jean-Pierre Thibaudat, ha ritrovato gli archivi dello scrittore, considerati perduti dal 1944 e «riemersi in circostanze sorprendenti», e dopo avere studiato e trascritto per anni migliaia di pagine, ha rivelato al quotidiano «Le Monde» la sua scoperta. Già nel 2001 era riemerso un manoscritto della prima versione del Viaggio. Ma questa volta il ritrovamento è più corposo.
«Ci sono diversi blocchi di documenti inediti di fondamentale importanza — ha dichiarato Thibaudat —. In una lettera al suo editore Robert Denoël del 16 luglio 1934, Céline scrisse che stava lavorando a un progetto diviso in tre parti: “Infanzia, Guerra, Londra”. Di infanzia Céline si occupa in Morte a credito, scrive della Prima guerra mondiale in Viaggio al termine della notte, e di Londra in Guignol’s Band. Ma i manoscritti trovati sembrano progetti separati, che potrebbero essere stati destinati a questo trittico».
La scoperta è sorprendente, anche perché l’archivio era scomparso dal 1944: Céline, accusato di collaborazionismo con il regime di Vichy, aveva seguito i nazisti in ritirata dalla Francia e nel 1945 si era rifugiato in esilio in Danimarca; fin da allora, lo scrittore aveva ripetuto che dopo la fuga la sua casa parigina era stata saccheggiata, e che i manoscritti, per lo più inediti (tra cui capitoli del romanzo Casse-pipe, di cui finora era nota una piccola parte), erano scomparsi. Céline aveva scritto: «Non mi hanno lasciato niente… non un fazzoletto, non una sedia, non un manoscritto…». E in una lettera all’amico Pierre Monnier, continua il quotidiano francese, aveva denunciato: «Se Casse-pipe è incompleto è perché gli Epuratori hanno buttato il resto, 600 pagine nelle pattumiere di viale Junot».
Gli inediti rimasti erano stati raccolti dalla vedova di Céline, Lucette Almansor (scomparsa nel 2019) che li aveva affidati all’avvocato Emmanuel Pierrat. Poi il ritrovamento: «Tanti anni fa — racconta Thibaudat —, un lettore di “Libération” mi chiamò dicendo che voleva consegnarmi dei documenti: è arrivato con enormi sacchi contenenti fogli. Li ha consegnati a una sola condizione: non renderli pubblici prima della morte di Lucette in quanto, essendo lui di sinistra, non voleva arricchire la vedova».
Tra le carte
Sei capitoli inediti di «Viaggio al termine della notte» e 600 fogli di «Casse-pipe»
Spicca tra le carte un manoscritto di 600 fogli del famoso Casse-pipe, romanzo di cui erano note solo un centinaio di pagine, ma c’è anche un inedito intitolato Londres, come avrebbe dovuto chiamarsi il terzo romanzo dopo Viaggio al termine della notte. Proprio al Viaggio appartengono 240 pagine che raccontano altre avventure del protagonista Ferdinand, alter ego di Céline: il personaggio, ferito durante la Grande guerra, è trasportato a Ypres, in Belgio, in un ospedale in cui scopre la perversione necrofila di un’infermiera, mademoiselle Lespinasse, che «masturba i morti». «Una scena allucinante», spiega Thibaudat. Ma questa parte inedita del Viaggio può gettare nuova luce su un rumor finora non confermato, sulla relazione di Céline con un’infermiera di Hazebrouck nel Nord della Francia, Alice David, e sull’esistenza di una figlia segreta. Il manoscritto si conclude con il racconto del viaggio in barca a Londra, elemento che coincide con la biografia di Céline, che arrivò a Londra nel 1915.
Quanto a Casse-pipe, è l’«anello mancante» tra Morte a credito e il Viaggio al termine della notte («Questo dimostra la sua importanza», dice Thibaudat) : ben quindici parti in cui Céline racconta la sua vita nel 12° Reggimento dei corazzieri di Rambouillet, descrivendo momenti delle sue giornate, come la strigliatura dei cavalli, e l’avventura con una ragazza della mensa.
L’altro corposo manoscritto ritrovato, Londres, prefigura Guignol’s Band, del 1944, il «romanzo londinese» di Céline. Ma le pagine del tesoro letterario sono migliaia e tra queste si trovano anche fogli di La Volonté du roi Krogold, pressoché inedito, oltre a lettere e fotografie, anch’esse credute perdute.