Forza Italia, se ne vanno Mugnai e altri due deputati

L’ex coordinatore toscano, D’Ettore e Ripani aderiscono al nuovo partito di Toti e Brugnaro

P.C.

 

Tre addii in un colpo solo, in Forza Italia non si ferma l’emorragia. Ieri tre deputati toscani degli azzurri — l’ex coordinatore regionale Stefano Mugnai, Maurizio D’Ettore e Elisabetta Ripani — hanno lasciato la casa berlusconiana per aderire a «Coraggio Italia», il nuovo soggetto politico lanciato dal governatore ligure Giovanni Toti e dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.

Nei mesi scorsi, dal gruppo di Fi alla Camera se ne erano andati i deputati Giorgio Silli e Maurizio Carrara, per approdare rispettivamente al movimento di Toti «Cambiamo!» e alla Lega. Risultato, dei 7 deputati eletti in Toscana alle elezioni 2018, restano solo la sottosegretaria ai Rapporti col Parlamento Deborah Bergamini e Erika Mazzetti.

«È un passaggio travagliato, inutile negarlo: personalmente ho passato 25 anni della mia vita in Forza Italia. Ma è cambiato il paradigma, il governo Draghi è l’antitesi della logica uno vale uno e del populismo e non è più rinviabile il rafforzamento del centro del centrodestra», dice Mugnai, che nel 2015 è stato anche candidato governatore degli azzurri. Nega, Mugnai, che il suo addio sia legato agli scontri interni al partito toscano negli ultimi mesi: il più eclatante, quello sulla candidatura come capolista di Marco Stella nel collegio di Firenze alle Regionali (con lui e molti dirigenti fiorentini contrari), portò alle sue dimissioni da coordinatore e alla nomina di un commissario, Massimo Mallegni.

«Nessun problema con i miei ex compagni di partito, il tema è tutto politico — insiste Mugnai — C’è bisogno di una nuova forza politica che interpreti il presente e il futuro, non solo un glorioso passato. E che non abbia un ruolo ancillare nella coalizione di centrodestra, ma sappia far sentire la voce dei moderati».

Il deputato aretino è sempre stato ostile a un centrodestra a trazione salviniana o meloniana, tanto che a un mese dalle Regionali toscane lanciò questo avvertimento alla candidata governatrice Susanna Ceccardi (Lega) e a tutta la coalizione: «Col sovranismo in Toscana non si vince». Un concetto che ripete ora abbandonando Forza Italia: «Meloni e Salvini sono bravissimi a prendere voti per loro, ma se il centrodestra si identifica in loro è destinato a perdere». In Toscana però il movimento di Toti e Brugnaro non ha in pratica eletti nelle istituzioni locali: come farà a rappresentare i moderati? «Calma, i gruppi parlamentari non sono il fine ma lo strumento. Ora partirà la costruzione del partito, ora andremo sui territori, Toscana compresa». Gli alleati-competitor sono avvisati.

 

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