La prima ribellione dei “nordisti” “Dateci il simbolo della vecchia Lega”

“Quello salviniano è un altro partito”. Due ex deputati chiedono di usare il logo con Alberto da Giussano per le amministrative
di Carmelo Lopapa
ROMA — Le notizie sulle minacce di scissione e sulla spaccatura tra la “sua” Lega per Salvini premier e la Lega Nord le ha definite delle “fantasie”, non degne di essere commentate. «Topolino più attendibile» del giornale che le aveva riportate in un’inchiesta: Repubblica . Quattro giorni dopo la sortita del segretario Matteo Salvini da Sesto San Giovanni («Non commento cose che non esistono»), quelle notizie prendono forma e sostanza. La minoranza “nordista” del partito, che non ha accettato la svolta nazionalista del congresso di dicembre, avanza la richiesta di poter utilizzare il simbolo elettorale della Lega Nord alle prossime amministrative. Intanto nei Comuni romagnoli, a Mantova e Viadana. L’operazione parte dagli ex deputati Gianluca Pini e Gianni Fava (sfidante di Salvini al congresso 2017). «Siamo ancora iscritti a un partito, la Lega Nord per l’indipendenza della Padania, e uno degli obiettivi di ogni partito è partecipare alle tornate elettorali – dice Fava – Non si capisce perchè un Movimento che ha un tesseramento non possa partecipare alle elezioni. La Lega Salvini premier è un altro partito, è libera di correre con altri candidati».
Al commissario federale della Lega Nord Igor Iezzi (uomo vicino a Salvini) è stata inoltrata perciò una istanza per poter utilizzare il simbolo con Alberto da Giussano. Sarà un esperimento: «A Viadana per esempio sosterremmo la candidata sindaca di area civica Alessia Minotti, contro l’esponente di Fratelli d’Italia Nicola Cavatorta», continua l’ex sfidante del segretario. Da dicembre la Lega Salvini premier nelle competizioni elettorali usa il vecchio simbolo su concessione del consiglio federale del vecchio partito. Nei giorni scorsi, Pini – romagnolo, avversario di Salvini e non ricandidato – aveva scritto a Iezzi per chiedere chiarimenti sul tesseramento e per sollecitare la convocazione di un nuovo congresso della Lega Nord. Ieri – in ossequio al diktat del segretario – né Iezzi né altri dirigenti hanno voluto replicare, preferendo lasciare cadere l’istanza. Lo stesso Salvini ha commentato la richiesta di Pini e Fava con un lapidario «Auguri».
Il leader, in tour nelle Marche, ha incassato le contestazioni di chi ha intonato Bella ciao urlando dal palco: «È meglio fare l’amore che farsi le canne», «Paga tu la cena ai clandestini ». Poi è tornato sulla sua ossessione: i processi. «Per me il 3 ottobre sarà un giorno di festa, un sabato mattina, anche se non lo trascorrerò a Milano coi miei figli, ma in tribunale a Catania, rischiando 15 anni di carcere per avere bloccato gli sbarchi ». Per concludere con un «ne ho le palle piene dei clandestini».
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