Stop a musei, biblioteche e basiliche Ristoranti e alberghi, crisi nera: ” Crollo del 90%, molti chiudono”
di Ernesto Ferrara È come se fossero spariti 200 mila turisti o giù di lì solo nelle ultime due settimane. Stime informali degli esperti di flussi turistici per ora, non ancora dati ufficiali. E il peggio deve ancora venire, perchè se qualche prenotazione ha resistito persino nel weekend da ieri, con le nuove misure restrittive del governo per impedire la diffusione del coronavirus, Firenze e la Toscana si preparano all’impatto più duro. Sospesi tutti i convegni e congressi, soprattutto quelli rivolti o in cui è coinvolto personale sanitario, stop ad eventi sociali di qualunque tipo. Niente messe, matrimoni e funerali. Sospese tutte le attività, manifestazioni, eventi e spettacoli, compresi quelli nei cinema e teatri, le attività di pub e discoteche, scuole di ballo, sale giochi. Per chi non rispetta l’ordine, sono previste sanzioni e sospensione della licenza. Tutti i musei e istituti di cultura chiusi. Per gli Uffizi non succedeva dalla bomba dei Georgofili, 1993. Con sommo rammarico del manipolo di visitatori che ieri mattina hanno anche comprato il biglietto per entrare e poi, rassegnati e un po’ delusi, hanno dovuto andarsene. Sprangato tutto, la città della cultura che attrae 13- 14 milioni di persone l’anno è chiusa. Un cartello avverte della misura ovunque, dalla Galleria dell’Accademia alle Cappelle Medicee, dal Marino Marini a Palazzo Medici Riccardi e Palazzo Vecchio. Chiusa la Biblioteca nazionale centrale e tutte le biblioteche comunali. Chiuso Palazzo Strozzi. Chiuso il complesso monumentale di Santa Maria del Fiore a Firenze, ovvero Duomo, Cupola del Brunelleschi, Campanile di Giotto, Cripta di Santa Reparata, Battistero e Museo dell’Opera del Duomo, in Cattedrale garantito il solo accesso per la preghiera personale, così come in Santa Croce.
Per gli albergatori è la mazzata finale: «Decine di strutture hanno già chiuso e tante altre chiuderanno in questi giorni » avverte Giancarlo Carniani degli albergatori di Confindustria. E anche i ristoranti che resistono, stravolti da crolli del fatturato del 90% secondo Confesercenti, si preparano alla serrata. «Fino a Pasqua », è opinione diffusa tra i ristoratori del centro. Sperando che a quel punto le cose vadano meglio. Trattorie del centro come Buca Mario e Buca Lapi ieri avevano già deciso di abbassre il bandone, altre lo faranno in questi giorni. « Saranno decine » ritiene Aldo Cursano di Confcommercio. Umberto Montano ha deciso di chiudere l’Osteria del Caffè Italiano ma tiene aperto il Mercato Centrale con le misure di precauzione previste, il metro di distanza obbligatorio, da garantirsi sotto la responsabilità dei titolari delle attività. Da Firenze a Lucca a Pisa vigili urbani mobilitati per far rispettare le regole: «Abbiamo comprato le rulline, il nostro personale misurerà la distanza tra le persone per non creare calca. Stiamo optando per mantenere la presenza con il massimo scrupolo » dice Montano. « Noi stiamo valutando di chiudere la Loggia al piazzale Michelangelo e la Grotta Guelfa fino a Pasqua e tenere aperto invece Fratelli Cuore alla stazione » rivela Pasquale Caprarella, titolare di varie attività di food, convinto che la misura della sospensione delle bollette e delle imposte sia vitale in questo momento. « Così come la misura della cassa integrazione in deroga per le microimprese sotto i 6 dipendenti», invocano dalla Confesercenti fiorentina. Gli alberghi ormai vuoti, travolti da una crisi senza precedenti, si preparano alle misure più drastiche: « Stiamo sostanzialmente aspettando la cassa integrazione in deroga, alcune struttture sono chiuse con ferie forzate ai dipendenti, altri chiuderanno. Praticamente in tutti gli alberghi di Firenze sono in corso contatti coi sindacati per decidere insieme forme di messa in sicurezza dei dipendenti e poi capire se chiudere e per quanto » svela Carniani, Confidustria. Per stamani peraltro le associazioni di categoria degli albergatori tutte hanno ricevuto una convocazione dalla Regione Toscana per aggiornamenti sul coronavirus e il primo tema all’ordine del giorno sarà quello della disponibilità a mettere a disposizone strutture per le quarantene dei soggetti che non potessero trascorrere l’isolamento nel proprio domicilio. Si presteranno, gli alberghi? « Tema molto delicato le quarantene – riconosce Carniani potrebbe essere una forma di sostegno all’emergenza ma non è facile decidere una cosa simile, ascolteremo con attenzione ma lasceremo la scelta ai titolari: molti mi hanno già detto che non lo farebbero. Quel che gli albergatori chiedono alle istituzioni è un sostegno coi proprietari degli immobili: sospensione degli affitti e degli sfratti per morosità».