oggi l’apertura è dedicata alla catastrofe aerea del volo ucraino: secondo il presidente canadese @JustinTrudeau sarebbe stato abbattuto da un missile

La posizione iraniana sembra essere cambiata: in un primo momento non si volevano condividere le informazioni e invece poco dopo un funzionario ha invitato gli USA e il Canada a partecipare all’indagine

Con la giornata di lutto per le 63 vittime canadesi, la stampa locale dedica molto spazio alla vicenda

Il @nytimes pubblica un video proprio del momento dell’impatto

Rimaniamo sempre tra Iran e USA passando però alla questione che ha tenuto banco negli ultimi giorni: ieri c’è stata una conferenza stampa con un capo dei pasdaran. Intanto alla Camera si vota per limitare i poteri presidenziali

Cambiamo pagina e ci spostiamo verso l’Australia dove è cominciata da pochi giorni l’estate e la minaccia di incendi è sempre più alta: sono dei veri e propri bollettini di guerra quelli che troviamo sulla stampa anglosassone

E’ un caso anche politico-mediatico quello dell’Australia, in molti hanno denunciato la diffusione di notizie false soprattutto dalle testate facenti capo a Murdoch

La stampa locale cerca di fare chiarezza per riuscire a combattere le notizie false

Può un primo ministro danneggiato riuscire a risorgere dalle sue ceneri? L’editoriale del @smh

Torniamo in Europa con la questione dei rampolli reali che hanno deciso di lasciare i loro privilegi ignorando persino la richiesta di confronto della regina

Ma la stampa britannica si occupa molto anche di altro, come la riunificazione delle famiglie in caso di Brexit, legge bocciata dalla maggioranza

Dal Regno Unito alla Francia: ieri è stata un’altra giornata di grandi mobilitazioni per le pensioni

Accanto a @libe che è più schierata con i manifestanti abbiamo anche altri titoli sull’argomento

Prima di chiudere abbiamo ancora tempo per tornare velocemente a Taiwan con il Taipei Times che si concentra sui tentativi di influenzare le elezioni con notizie false

E l’ultima notizia arriva dall’America Latina dove i tentativi di censura degli evangelici continuano a farsi sentire anche per Netflix

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