Nella bozza del governo rispunta il miliardo e mezzo per i risarcimenti ai risparmiatori. Delusa Federconsumatori
Maurizio Bologni
Come in un gioco delle tre carte, prima sparisce e ora ricompare il miliardo e mezzo che il governo Lega- Cinque Stelle destina al “ risparmio tradito” degli italiani ( la fetta dei toscani è larghissima). Nell’ultima bozza del documento tecnico contenuto nella manovra finanziaria, lo stanziamento è spalmato in tre anni, 500 milioni all’anno a partire dal 2019, ed è diretto a risarcire il 30% del capitale perso dagli azionisti bancari che abbiano ricevuto un “verdetto” a favore. Esclusi obbligazionisti e obbligazionisti subordinati, che in Toscana sono tantissimi ( solo Mps ne aveva per oltre due miliardi tra i piccoli risparmiatori) e che in parte hanno avuto ristoro: gli obbligazionisti subordinati di Banca Etruria che avevano investito meno di 100mila euro in titoli o avevano meno di 36mila euro di reddito hanno ottenuto l’80% del ristoro — ma gli altri sono dovuti ricorrere ad arbitrati e cause ancora in corso — mentre quelli di Mps si sono visti trasformare i bond subordinati in azioni della Banca che hanno perso gran parte del loro valore. E così le ultime misure del governo fanno insorgere Federconsumatori guidata da Giuseppe Minigrilli e Fulvio Farnesi. « Misure per il risarcimento insufficienti e procedure per ottenere il ristoro farraginose », attacca l’associazione dei consumatori.
L’esclusione degli obbligazionisti subordinati rispetto agli azionisti appare paradossale perché i loro titoli appartengono al capitale di rischio della Banca ma su un gradino inferiore rispetto alle azioni. «La campagna elettorale è finita — chiosa Federconsumatori — e le promesse fatte da Matteo Salvini e Luigi di Maio nel corso dei loro ripetuti viaggi ad Arezzo durante i quali, arringando le folle avevano promesso il rimborso di tutto il maltolto a tutti, sono rimaste parole. È stato infatti diffuso il testo del Decreto denominato “Capo III Misure a tutela dei risparmiatori Art, Fondo Ristoro Risparmiatori” con il quale si stabiliscono soggetti, criteri, procedure e modalità di accesso al Fondo da parte dei risparmiatori delle banche in risoluzione come Banca Etruria». Hanno accesso al Fondo coloro che, titolari di azioni o successori mortis causa o coniugi o conviventi more uxorio o parenti entro il II° grado, abbiano acquistato le azioni direttamente, non però sul mercato secondario. Per accedere al Fondo occorre avere una sentenza passata in giudicato emessa da un tribunale oppure un Lodo arbitrale favorevole pronunciato dall’Arbitro per le controversie finanziarie ( Acf). La misura del rimborso sarà pari al 30% dell’importo riconosciuto o liquidato con sentenze del giudice o dell’arbitro Consob ed entro un limite massimo di 100mila euro. Possono accedere anche gli azionisti che abbiano aderito ad azioni transattive delle Banche ma, se l’importo del 30% è superiore, assorbirà quanto già liquidato con l’azione transattiva. Saranno rimborsati nel 2019 solo coloro che avranno presentato la domanda all’autorità giudiziaria o all’Acf entro il 30 Giugno 2019.
«Profonda delusione — esprime Federconsumatori Toscana — per il provvedimento che esclude una considerevole platea di persone che avevano riposto la speranza di rientrare in possesso di tutto il valore azzerato, considerando le promesse fatte in campagna elettorale. Le procedure indicate per il ristoro del 30% agli azionisti sono farraginose, e sono la fotocopia di quelle tanto criticate adottate per gli obbligazionisti, con le uniche differenze che cambia in peggio l’importo del rimborso ( 30%), e che la Camera Arbitrale non sarà quella Anac ma l’Acf». Per il 22 novembre Federconsumatori annuncia una manifestazione, ad Arezzo, dei risparmiatori raggirati sotto i Palazzi del Governo « per ricordare gli impegni presi in campagna elettorale e le promesse tradite ».