Dopo un lunghissimo vertice a Palazzo Chigi è stata trovata l’intesa sullo sforamento del deficit. La Caporetto di Tria, scrive Roberto Petrini, si consuma nel lungo pomeriggio segnato da una girandola di incontri e proseguito a tarda notte con il Consiglio di ministri. “La nota di aggiornamento al Def indicherà un rapporto deficit-Pil del 2,4 per cento per tre anni fino al 2021, in salita di 0,8 decimi di punto rispetto a quest’anno”.
Per finanziare i 33 miliardi previsti si pensa a condono e tagli al welfare: come spiegano Rosaria Amato e Valentina Conte, partono le pensioni di cittadinanza; subito la flat tax per piccole imprese e partite Iva, ma i contribuenti dovranno aspettare. I sussidi, per chi non ha un lavoro, costeranno dieci miliardi e raggiungeranno 6,5 milioni di italiani.
Liana Milella ci parla poi del nuovo Csm, per la prima volta in mano al partito che è all’opposizione in Parlamento: dodici dei 13 voti al vincitore sono stati espressi da giudici di area moderata. Pronta l’ira del ministro grillino Bonafede: “Hanno deciso di far politica”.
La rassegna si conclude col caso Kavanaugh, il giudice ultra-conservatore scelto da Donald Trump per sostituire il moderato repubblicano Anthony Kennedy alla Corte Suprema, accusato di molestie sessuali da Christine Blasey Ford, 52 anni, docente e ricercatrice di psicologia a Stanford. “Tentò di violentarmi”, dice. Ma il giudice, spiega Federico Rampini, nega, piange e non si ritira. “Silenzioso e incombente come un film muto e osceno – conclude Vittorio Zucconi – che scorre sullo schermo della memoria e degli incubi di madri e figlie, il racconto degli anni da “animali” nelle scuole del privilegio si proietta alle spalle del giudice e della sua vittima chiamati davanti al sinedrio del Senato americano”.