Processo per i derivati, la decisione del cda della banca senese dopo aver consultato i legali
M.B.
Banca Mps non si costituirà parte civile nel processo a carico degli ex vertici della banca, l’ex presidente Alessandro Profumo e l’ex ad Fabrizio Viola, rinviati a giudizio con l’accusa di manipolazione di mercato e false comunicazioni sociali. La decisione è arrivata ieri dal consiglio di amministrazione della banca presieduta da Stefania Bariatti dalla fine del 2017.
La nota del consiglio di amministrazione di Rocca Salimbeni spiega che la vicenda al centro del processo, cioè la contabilizzazione delle operazioni Alexandria e Santorini, «riguarda il passato della Banca» e, «alla luce delle transazioni stipulate dagli amministratori oggi non più in carica con Nomura e Deutsche Bank, non ha riflessi attuali sui bilanci della Banca». In ogni caso, viene spiegato, «eventuali elementi che dovessero emergere» dal processo o «dalle autonome verifiche già disposte» dalla Banca e da cui si possano «ravvisare profili di responsabilità degli imputati, oltre a profili di danno effettivamente misurabili in capo alla Banca, potranno essere utilizzati per proporre all’assemblea degli azionisti l’avvio di eventuali iniziative risarcitorie in sede civile nei confronti degli imputati». Il dibattimento che seguirà al rinvio a giudizio, viene aggiunto, «costituisce la sede appropriata per una verifica con gli interessati della condotta dei vertici aziendali». Mps, viene spiegato, è coinvolta in veste di responsabile civile e per responsabilità amministrativa: «Si tratta di una posizione processuale che, in passato, ha condotto lo stesso Tribunale di Milano ad escludere la possibilità di assumere anche la posizione di parte civile». La decisione del cda è stata presa dopo «l’esito di una approfondita fase istruttoria condotta con l’ausilio di autorevoli consulenti legali esterni» e «La Banca si riserva comunque di esperire qualunque azione a tutela del proprio patrimonio e dei propri interessi». Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, assieme a Paolo Salvadori, ex presidente del collegio sindacale, sono stati rinviati a giudizio dal gup di Milano per la contabilizzazione dei derivati Santorini e Alexandria e il processo inizierà il 17 luglio.
Fonte: Corriere Fiorentino, https://corrierefiorentino.corriere.it/