Parlare di cultura non è affatto facile. Parlare di cultura al singolare non ha alcun senso.
Sarebbe allora più corretto e doveroso parlare delle storie, delle vicende, dei gesti, delle sensazioni che concorrono a dare un senso a questo meraviglioso mondo: quello culturale.
Questa è la mia storia, che si intreccia con quella di Spaziosiena e di conseguenza con quella di molte altre persone.
Quando sono entrata per la prima volta in questo luogo, a differenza di altre persone, a me non è piaciuto; era buio, soffocante, troppo caldo e freddo allo stesso tempo.
Sì la prima volta che ci sono entrata era buio, buio come il mio stato d’animo, buio come il mio stato fisico. Forse sarà per questo che non mi ha entusiasmato.
Torno a casa passa una notte e ci penso su, passa un’altra notte e al risveglio penso che forse non è così male. Torno a vederlo di nuovo, e nonostante tutto quel buio, percepisco che quel luogo così stratificato di storia e di storie, può essere un nuovo punto di partenza per tantissime persone.
L’arrivo della corrente elettrica ha rappresentato un’alba, un bagliore che ci ha fatto capire che era giunto il momento di iniziare i lavori. E’ stato per tutti un periodo molto intenso, soprattutto riuscire a capire come valorizzare questo luogo senza stravolgerne la sua storia.
Tre mesi di lavori senza mai fermarsi per donare a Siena un nuovo luogo dove poter fare e godere di una cultura a 360°.
Personalmente è stata la “fatica” più emozionante che mi sia capitata. E’ stata la mia panacea, perché altrimenti non capisco cos’altro possa avermi dato la forza di organizzare tutto questo.
Oltre alla realizzazione di tre mostre, abbiamo lavorato per proporre presentazioni di libri, performance teatrali, dibattiti, workshop, concerti, lezioni con studenti ed artisti in mostra e visite speciali per persone più anziane.
Sempre con un approccio homemade abbiamo creato il sito web per tener aggiornati sui vari appuntamenti tutti coloro che non utilizzano i social media.
Lo abbiamo fatto e l’ho fatto non per spirito egoistico o auto celebrativo, ma perché chi fa cultura si mette a disposizione della collettività affinché quest’ultima possa trarne giovamento.
La cultura del benessere, dell’educazione, del rispetto, dell’amicizia, dell’uguaglianza, del divertimento e dell’onestà.
Questa città già in passato ha subito un terribile tranello, con la chiusura del Palazzo delle Papesse, un inganno ordito esternamente ed in stanze e altri palazzi che le sarebbero dovuti essere amici.
Non una gloriosa e polemica chiusura, ma un trafugamento, una dissimulazione, una immotivata “rottamazione” di un centro culturale.
Noi di Spaziosiena attraverso le nostre attività stiamo cercando di far ri-vivere questa città che, nonostante questo buio, ha ancora gli anticorpi necessari per continuare a fare della sana cultura.
Ringrazio tutti coloro che ci hanno sostenuto ed hanno collaborato in questa impresa. Ringrazio Gigi, Giulia, Marco che ogni giorno tengono aperto Spaziosiena.
Ringrazio Marta per il suo contributo allo sviluppo dei social media.
Ringrazio chiunque ci abbia aiutato, anche solo con una parola di incoraggiamento.
Ringrazio Spaziosiena che mi ha dato la possibilità di trovare oltre che una collaboratrice, una meravigliosa amica come Stefania Margiacchi.
Ringrazio infine Pierluigi Piccini per la possibilità che mi ha dato e che ha nuovamente donato a questa città.