L’ex rettore appassionato di calcio l’ultimo dei senesi nel cda del Monte
Maurizio Bologni
Per anni la Banca invasa e pervasa da personaggi locali. Nel prossimo board ci sarà solo il prof che ha risanato l’Ateneo
Gran sorriso e sguardo intenso, l’ultimo dei senesi al Monte avrebbe potuto fare l’attore. Oppure il calciatore, visti il fisico e la passione antica che ancora pratica. L’ultimo dei senesi al Monte, Angelo Riccaboni, nella vita ha invece scelto di fare il professore universitario e si è scoperto risanatore. Prima dell’Università di Siena. Ora va a Mps. Su indicazione del Tesoro, l’ex rettore dell’Ateneo sarà nel futuro board, ultimo dei senesi in un cda che Siena per anni ha invaso e pervaso.
Nato a Spezia 58 anni fa, dagli anni dell’università residente a Siena dove nel 1985 si è laureato con lode in Economia e Banca, sposato e padre di una ragazza ventiduenne che studia a Parigi, appassionato di viaggi e tifoso del Milan, la brillante carriera di Riccaboni si è sviluppata in accademia e dintorni. In Banca, prima d’ora, una sola esperienza tra il 2007 e il 2009 nel cda di Banca Toscana.
Preside della facoltà di economia, dal 2005 al 2010, quindi rettore dell’Ateneo di Siena, dal 2010 al 2016, consulente dei ministri dell’università Giannini e Fedeli, sindaco revisore di Bankitalia, una delle anime del senese Santa Chiara Lab che è fucina di innovazione e di incontro tra ateneo e imprese, Angelo Riccaboni è presidente della Fondazione Prima, insediata a Barcellona: ha mezzo miliardo di euro di dotazione messo a disposizione dall’UE e da 19 Paesi del Mediterraneo per ricerche e bandi capaci di favorire lo sviluppo sostenibile delle produzioni alimentari con un’ottica inclusiva delle aree più svantaggiate. Ma è in Ateneo a Siena, da rettore, che Riccaboni ha compiuto un capolavoro.
L’Università l’ha presa in mano nel 2010 quando affondava insieme alle altre istituzioni della città, dal Comune alla squadra di calcio e alla Mensa Sana Basket, vittime della crisi di Babbo Monte. Era a rischio persino il pagamento degli stipendi ai 1.700 dipendenti. Nei sei anni di gestione Riccaboni ha risanato l’Università trasformando in attivo il disavanzo annuale di oltre 25 milioni del conto economico di esercizio e riducendo da 90 a 60 milioni l’indebitamento con la Banca. L’ha rilanciata tornando ad assumere docenti e l’ha internazionalizzata, con 13 corsi di lingua esclusivamente in inglese e il più alto tasso di studenti stranieri nelle lauree magistrali (il 17% su un totale di oltre 18mila). Alla fine i colleghi rettori lo hanno voluto, tra 2014 e 2016, presidente della Fondazione Crui ( Conferenza dei rettori delle Università). « Una soddisfazione, considerando che pochi anni prima neppure ci volevano parlare » dice Riccaboni, ora chiamato a contribuire al rilancio di Mps. « Non scherziamo » , si schermisce l’ultimo dei senesi al Monte. « La situazione in Banca è molto migliorata, per me un onore e un’occasione di esperienza essere qui».