Articolo tratto da Milano Free Scritto da Tiziana Leopizzi.
Fino al 26 novembre, la mostra Glass and Bone Sculptures 1977-2017, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, Katerina Koskina e Dimitri Ozerkov, presenta oltre 40 opere di Jan Fabre.
Negli spazi dell’Abbazia di San Gregorio a Venezia, le opere in vetro e ossa, sono state realizzate dall’artista belga in un quarantennio di lavoro, tra il 1977 e il 2017. Un progetto inedito, realizzato appositamente per l’occasione. Una riflessione filosofica, spirituale e politica sulla vita e la morte attraverso la centralità del tema della metamorfosi.
La mostra è un Evento collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, e ripercorre la ricerca di Jan Fabre fin dalle origini. Affascinato dall’alchimia e dalla memoria dei materiali, l’artista si è ispirato all’artigianalità dei vetrai veneziani e alla tradizione pittorica dei maestri fiamminghi: spesso questi artisti miscelavano ossa triturate con i pigmenti colorati. Jan Fabre sceglie questi due materiali duri, che al tempo stesso sono forti a dispetto della loro delicatezza e fragilità, per mettere in risalto la durezza e la fragilità della vita.
I materiali modellano parti e insiemi di corpi umani e animali. In alcune opere mantengono la loro naturalezza cromatica, in altre sono dipinti con il colore blu tipico della penna a sfera Bic utilizzata dall’artista nella sua pratica artistica per raccontare l’Ora Blu: momento crepuscolare in cui avviene il passaggio dalla notte al giorno o viceversa, punto di confine e di mutamento del tempo naturale.