Vaticano, scoperti centinaia di milioni di euro nelle pieghe di 200 enti religiosi. L’intervista al cardinale George Pell.

Pubblicato: 04/12/2014 17:26 CET Aggiornato: 04/12/2014 17:26 CET
PELL
La trasparenza dei conti vaticani è uno degli obiettivi che papa Francesco si è prefissato dall’inizio del suo pontificato. Ora il responsabile dell’economia del Vaticano, il cardinale australiano George Pell, ammette di avere scovato centinaia di milioni di euro nelle pieghe di almeno duecento enti religiosi. Un tesoro nascosto ai bilanci e che ora verrà messo a disposizione delle finanze vaticane.

Pell annuncia la scoperta in un articolo esclusivo per il primo numero della rivista britannica Catholic Herald: “Di fatto abbiamo scoperto che la situazione è più rosea di quanto sembrasse, poiché centinaia di milioni di euro si trovavano in particolari sezioni della contabilità e non apparivano chiaramente nel bilancio”, scrive il cardinale che comunque non accenna al fatto che questa enorme quantità di denaro sia stata occultata per malaffare.

Pell è stato nominato prefetto della Segreteria per l’Economia lo scorso febbraio, con l’incarico di fare ordine e pulizia nei conti vaticani. Nell’articolo che uscirà integralmente venerdì 5 dicembre, usa toni ottimisti: “È importante sottolineare che il Vaticano non è in bancarotta”. E parla dello sforzo di fare luce nelle parti più oscure delle finanze vaticane che, fino a non molto tempo fa, non erano sottoposte a controllo alcuno e potevano tranquillamente evitare “i moderni standard di contabilità”. Questo però, assicura Pell, non accadrà in futuro: per esplicito volere di papa Francesco i conti della Chiesa saranno trasparenti come fossero i bilanci di una amministrazione statale contemporanea.

Il lavoro del cardinale Pell è limitato “alla santa Sede, allo Stato del Vaticano e ai 200 enti religiosi che dipendono direttamente dal Vaticano. Ma ci sono già cardinali e vescovi che hanno chiesto esplicitamente se possono adottare le nuove procedure finanziarie e le stesse modalità di tenere il bilancio, introdotti lo scorso novembre per il Vaticano. Anche questo è un lavoro per il futuro”.