ROMA – Esattamente come gli indiani Cherokee fanno la danza della pioggia, in Italia i ministri sfilano in piazza contro il governo di cui fanno parte. In effetti una lunga teoria di amministratori in maniche di camicia e scarpe da ginnastica ha attraversato la storia della Repubblica. E questa sera il mistero si rinnova sotto le stelle del cielo di Roma, con una sola, flebile, incognita: ci sara’ Matteo Salvini? E i suoi ministri cosa faranno?
Il leader leghista nel pomeriggio si aggira tra la Capitale e i paesi della Provincia, tra un convegno sul cyberbullismo al Senato e una raccolta firme a Marino. Possibile che alle 20 convergerà a Piazza del Popolo, dove militanti e fedelissimi contrari al green pass si ritroveranno per attaccare il governo. Non così faranno i ministri della Lega, di rito draghiano più che salviniano. A ben guardare il segretario potrebbe invocare le ‘mani libere’. Lui ministro non lo è più da quasi un anno. Dunque, in teoria, sfilata libera.
Non a caso questa mattina, incontrando Mario Draghi a Palazzo Chigi, non ha nascosto la netta contrarietà all’estensione del green pass. “Nessun inasprimento, basta complicazioni”, ha detto. E ancora: non discriminiamo studenti e insegnanti a scuola. Tradotto: no all’obbligo vaccinale. In questo modo, Salvini si mette in rotta di collisione con il premier, che valutava per la prossima settimana l’adozione proprio di queste misure. Qualcuno maligna che si tratti di una vendetta del leader leghista, paragonato pochi giorni fa da Draghi a quelli che fanno gli appelli a non vaccinarsi e dunque, gli appelli a morire.
La contrapposizione tra il Carroccio e Draghi sulle misure antiCovid pone Salvini in compagnia di illustri predecessori, come Fausto Bertinotti che da presidente della Camera nel 2007 benedisse la partecipazione dei ministri di Rifondazione a manifestazioni contro il loro governo. Più di recente è stato Luigi Di Maio a far sfilare i ministri grillini del Conte 2 contro l’esecutivo giallorosso. Colori diversi, esito comune: dopo la piazza, quei governi sono durati pochi mesi ancora. Draghi è avvertito.
Ma anche la Lega corre dei rischi decidendo di cavalcare la piazza contro il green pass. Nonostante gli annunci roboanti delle scorse ore, questa sera potrebbero essere ben pochi i manifestanti che decideranno di sfidare l’afa capitolina. Inutile dire che un flop peserebbe come un macigno sulle ambizioni salviniane di condizionare Draghi sul green pass.