Fumata grigia sul governo. Lega e Cinque Stelle si danno di nuovo appuntamento oggi, sempre a Milano, per proseguire il tavolo sul contratto di governo e sui nomi dell’esecutivo (nella foto Ansa, Matteo Salvini e Luigi Di Maio ieri durante il vertice al Pirellone). In una giornata complessa, segnata anche dalla notizia – anticipata dal Corriere – della riabilitazione politica di Silvio Berlusconi e dal monito di Sergio Mattarella (che, parlando di Luigi Einaudi, ha sottolineato le prerogative del capo dello Stato e parlato di «una presidenza tutt’altro che “notarile”»), la trattativa va avanti a piccoli passi. «Sui punti fondamentali c’è accordo, e lavoriamo notte e giorno. Preferisco dare un governo che dia risposte agli italiani piuttosto che avere governi strani, neutrali. Entro poche ore chiuderemo, perché giustamente il presidente della Repubblica attende una risposta», ha detto Matteo Salvini lasciando il Pirellone dove si è svolto l’incontro tra le due delegazioni. Anche Di Maio – arrivato con un’ora di ritardo al summit rispetto al segretario della Lega -, dopo la riunione, ha mostrato segni d’ottimismo. «La discussione va avanti e ci sono ampi punti di convergenza. Non abbiamo parlato di nomi». ( Qui il resto dell’articolo)
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