Forse siamo alla svolta, forse Lega e 5 Stelle sono più vicini alla formazione di un governo storico. Emanuele Buzzi e Marco Cremonesi lo raccontano così: «Non è rottura. In extremis, non è rottura. E la notizia è che il governo “sarà politico”. Il che significa che l’esecutivo vedrà al vertice un “eletto di questo Parlamento”. Matteo Salvini oppure Luigi Di Maio? Il giallo si dovrebbe risolvere oggi. Ma pare che l’idea sia quella che già era più volte circolata: la staffetta tra i due leader. Il “governo del cambiamento” potrebbe partire guidato da uno dei due leader e terminare guidato dall’altro» ( qui l’articolo completo). Massimo Franco, nell’editoriale, resta scettico: la definisce «una soluzione pasticciata da Prima Repubblica per inaugurare la Terza. C’è da chiedersi che cosa resterà oggi di quanto si è visto e sentito ieri; e come il Quirinale osserverà queste mosse convulse e vagamente scomposte. Si accredita la chiusura del famoso “contratto” addirittura oggi; e domani , sembra,si potrebbe finalmente conoscere il nome del candidato premier. Eppure la parola più usata, nelle ultime ore, è stata “trappola”. Chi diffida della Lega, sostiene la tesi che Di Maio sta finendo nelle maglie di un’astuta manovra di Salvini. Gli avversari dei grillini, invece, avvertono il leader del Carroccio di non addentrarsi in una trattativa che lo ingabbia. Il sospetto che il dialogo sia in bilico persiste» ( qui l’articolo completo). Oggi (forse) ne sapremo di più.
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