ROMA – Ancora bombe e morte in Ucraina. I soldati mandati dall’autocrate russo continuano a martellare e a colpire anche insediamenti civili. Oggi, tra i crimini da registrare, anche le dieci persone uccise mentre erano in fila per il pane. Gli italiani, lo segnalano i sondaggi, guardano con crescente preoccupazione quanto sta accadendo alle porte dell’Europa. Anche il nostro esercito è in stato di allerta con programmate tutta una serie di esercitazioni. Intanto stanno arrivando i contraccolpi economici che seguono sempre i conflitti.
I prezzi stanno salendo, il Governo nelle prossime ore farà sapere in che modo i cittadini potranno risparmiare a partire dalle bollette per luce, gas e carburante. Ben il 33 per cento degli italiani sentiti da Swg pensa sia possibile che la Russia dopo l’Ucraina invada altri paesi. Il 38% addirittura che la Russia possa ricorrere all’arma nucleare. Un italiano su 4, tra i 45-54 anni, si sente già in guerra, il 44% pensa che la vera guerra in atto in Ucraina sia tra Russia e Occidente. Gli italiani si dividono a metà, 42% d’accordo, 44% in disaccordo sull’invio di armi ai combattenti ucraini, il 69% è contrario ad inviare soldati e mezzi militari italiani. Sul versante politico un dato interessante riguarda il disaccordo nei partiti riguardo le sanzioni economiche alla Russia: solo l’8% nel Pd, il 10% nel M5S, il 25% nella Lega e ben il 34% in Fratelli d’Italia.
Dopo i numeri qualche ragionamento sulla durata del conflitto e sulla possibile soluzione. Tutto appare ancora molto lontano, anche i 15 punti per un accordo tirati fuori oggi dal Financial Times sono stati subito contestati dagli ucraini, secondo i quali sono quello che vorrebbe imporre la Russia. In pochi pensano che Putin possa essere messo in discussione dalla sua stessa cricca, anche se cominciano già ad arrivare qualche distinguo. Gli analisti, anche quelli che interpretano quanto appare, si sono soffermati sulla distanza che Putin mantiene tra la sua persona con quanti si confronta, siano gli stessi ministri del suo Governo o i consiglieri più stretti. Lui da una parte del tavolo e tutti gli altri a decine di metri… Paura di essere contagiato? Di far vedere magari tic nervosi o altro?
Sul versante geopolitico, invece, ci sono analisi che mi convincono più di altre. Anche per me Putin non pensa affatto a ricostruire la vecchia Unione Sovietica che, rispetto a quanto mostra lui oggi, rischia di apparire più democratica. Nel vecchio regime, infatti, anche se accentrato al vertice il potere veniva anche suddiviso a vari livelli. Putin, come si vede anche dalle immagini che fa circolare nel mondo, accentra l’attenzione tutta su di sé, il potere ce l’ha lui e basta. Quindi più probabile la creazione di una Russia incentrata sul nuovo zar, che governa da Mosca grazie ad un apparato di coercizione di stampo militare e poliziesco. Questo gli permetterebbe, a lui vecchio uomo cresciuto dentro il Kgb, di mantenere rapporti stretti con l’esercito unica chiave di volta per una qualsiasi ipotesi di cambio di regime. Perché la guerra allora? Probabile che Putin si stia posizionando in vista di quello che per molti analisti sarà la prossima sfida mondiale, lo scontro tra Stati Uniti e Cina. La Russia è costretta a giocare d’anticipo, per posizionarsi al meglio. La guerra all’Ucraina (e all’Occidente) servirà a capire fino a dove sarà possibile piazzare le bandierine russe, fino a dove ci si potrà spingere a livello territoriale, che tipo di reazioni arriveranno, sapendo che poi tutto l’Occidente si sposterà per forza attorno all’alleato americano quando arriverà alle mani con l’altro impero, quello cinese. E la Russia potrà a quel punto rilanciare e rafforzare le posizioni conquistate prima, magari alleandosi coi cinesi. Di questo si ragiona mentre piovono le bombe sui cittadini ucraini.