Patto con le categorie per aiutare i locali dopo la quarantena
Aldo Tani
Siena Tutti insieme, appassionatamente. Gli incontri sono andati avanti per giorni. Un passo alla volta per trovare un punto d’incontro dal quale iniziare, ma anche un grande obiettivo da raggiungere: dare una mano all’economia di Siena a ripartire. Da una parte gli esercenti e dall’altra le Contrade. Mondi quasi mai affini, talvolta in conflitto: con i primi che sottotraccia in più occasioni hanno sottolineato la concorrenza dei rioni, soprattutto nel periodo estivo.
Storie del passato, perché per dirla come Claudio Rossi, rettore del Magistrato delle Contrade, «prima che contradaioli, siamo cittadini». Una sensibilità dimostrata già in piena emergenza sanitaria, quando tutti i priori decisero lo stop per il 2020 delle fiere gastronomiche, e ribadita in queste ore con il via libera a un collaborazione tra le parti. Le modalità e i tempi saranno a discrezione di ciascuna Contrada, ma visto che dalla prossima settimana alcune riprenderanno con le cene, ci sono già degli elementi concreti. Come permettere ai ristoratori-contradaioli di cucinare per il proprio rione. Non si tratta di una regola generale, ma è una delle proposte più immediate e dal consenso diffuso.
L’accordo non ha una durata prestabilita, ma se come è probabile dovesse interrompersi dopo poche settimane, aiuterà comunque gli imprenditori a trovare risorse aggiuntive. Una boccata d’ossigeno in una stagione che si preannuncia in salita: senza i Palii, che per la prima volta dal 1944 non saranno disputati, e con la gara ciclistica «Strade Bianche» come unico appuntamento per ora di grande richiamo. Non è un caso quindi che le categorie abbiamo lasciato il tavolo della trattative con apparente soddisfazione. Soprattutto perché il sostegno del mondo contradaiolo si muoverà a 360°, come ribadito ieri dal Magistrato. «Nel momento in cui le Contrade si apprestano a riprendere le loro attività sociali, nel rispetto delle normative ed in totale sicurezza — si legge in una nota — il Magistrato delle Contrade intende esprimere la propria solidarietà nei confronti delle attività commerciali cittadine, che si trovano a fronteggiare una situazione indubbiamente grave e preoccupante. A tal fine, l’intero mondo contradaiolo rinnova la propria disponibilità a collaborare attraverso tutte le iniziative che, in linea con la propria sensibilità, possono andare incontro alle necessità delle attività commerciali cittadine».
Sintonia che invece continua a mancare tra le associazioni di categoria e gli organizzatori di sagre. Mentre veniva siglata la pace con le Contrade, Confcommercio e Confesercenti ripartivano all’attacco di questi eventi: autorizzati a riprendere da una recente ordinanza regionale .
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