Carlo Bellugi, classe 1936, senese, per molti anni impiegato presso la “Banca Toscana” all’ufficio ispettorato, storico per passione. Ha sviluppato un interesse per la ricerca della verità in ambito storico, per quanto ardua e difficile.
La testa di Santa Caterina – “Un libro scomodo per gran parte della senesità” – ha sottolineato l’autore – “come spesso è scomoda la verità storica dei fatti”. Un libro che fa apparire la figura di Santa Caterina da Siena come una mistica che ha raggiunto la propria santità soprattutto grazie agli eventi storici che l’hanno coinvolta. “Un libro contro corrente che non è stato affatto apprezzato” – sottolinea Bellugi – “poiché i documenti storici sembrano aver meno peso ed importanza del sentimento popolare”. Caterina da Siena fu fatta santa dopo 82 anni dalla propria morte per intervento del Doge di Venezia, e al riguardo Enea Silvio Piccolomini disse che gli era giunta notizia che si richiedesse la santità della mistica senese. Non perché vi fossero degli atti veri e propri dunque, ma perché se ne richiedeva politicamente la sua santità. Inoltre negli atti del processo di santificazione, ben analizzati dall’autore, i miracoli sembrano essere labili e lasciano pensare a Santa Caterina come una costruzione politica del governo dei Nove che avevano bisogno di qualcosa o qualcuno che glorificasse anche dal punto di vista religioso il loro governo. “Un libro che non ha alcuna intenzione di sminuire la figura della patrona d’Italia e d’Europa” – sottolinea l’autore – “ma che al contempo non vuole però nemmeno mettere a tacere le molte testimonianze storiche ancora disponibili sulla Benincasa, tra l’altro tutti documenti ecclesiastici ufficiali e dunque a disposizione di chiunque voglia consultarli”.