«Fatto salvo che Mussolini è la persona più lontano da me e dal mio modo di pensare, nessuno in questo Paese ha fatto, in quattro lustri, quello che ha fatto lui in vent’anni. E purtroppo a dircelo è la storia » . Parola di renziano doc. E pure di uomo delle istituzioni. Ad esprimere il concetto, ieri su Facebook, è Maurizio Sguanci ( Pd), presidente del Quartiere 1, ex consigliere dem e storico volontario e attivista delle Leopolde. Non nuovo a clamorosi incidenti diplomatici, come quella volta che posò in foto con l’assessora accanto al leader dei neofascisti fiorentini di Casapound Saverio Di Giulio, stavolta Sguanci traveste i panni del revisionista su Facebook. Un amico di Sguanci aveva attaccato il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, che ha riabilitato il Duce, e Sguanci interviene: « Fatte salve tutte le peggiori nefandezze, il Duce ha fatto anche: la riforma industriale, la riforma del lavoro, la riforma dei salari, introdusse la tredicesima, la riforma delle pensioni, della scuola, la riforma agraria, l’edilizia sociale, le bonifiche, rinnovato le linee ferroviarie. Eretto Università, istituti agrari, scuole di guerra aeree e navali e tante tante altre cose » . Mai nessuno come lui, è la tesi. «Sguanci, ma su quali libri hai studiato?» cominciano ad attaccarlo. « Anche Hitler ammazzò qualche persona ma quando faceva l’imbianchino era bravo » . «Sguanci studi la storia: un dittatore non fa riforme ma impone politiche. Fasciste in questo caso» lo rimprovera la senatrice di Leu Alessia Petraglia. Quando si accorge del guaio Sguanci prova a metterci una toppa: «Mussolini fu un criminale. È più che assodato. E io sono un antifascista, non c’è nessuno più antifascista di me; mi dolgo solo che un criminale come lui sia riuscito a fare tutto quello che ha fatto mentre noi stiamo qui a litigare in continuazione » . Troppo tardi, sui social profluvio di attacchi all’esponente Pd. Il più magnanimo: «Non sei un fascista, sei solo un bischero » . Lui costernato alla fine chiede scusa. Ma la figuraccia resta. E con che tempismo, con la campagna elettorale al via.
Pensare che ieri sera proprio il segretario dem Matteo Renzi ha aperto la sua campagna da senatore per il collegio di Firenze 1 alle Vie Nuove davanti ad oltre 100 tra sindaci, assessori, consiglieri e segretari di circolo invitando al massimo sforzo di coesione. Ai quadri del Pd fiorentino Renzi chiede uno sforzo sovrumano: teorizza almeno quota 65% come suo personale consenso. Che campagna farà Renzi? In tramvia fino a Scandicci ( il collegio comprende anche Signa, Lastra a Signa e Impruneta), in vespa, porta a porta, nei condomini. Se c’è una cosa su cui il Pd toscano sembra essere avanti sono i volontari di sezione per il 4 marzo: saranno 3.900, 840 già trovati. – e.f.