michele bocci
Di che cosa stiamo parlando
La Toscana è stata tra le prime Regioni ad autorizzare l’utilizzo della cannabis terapeutica, grazie anche a una legge voluta dalla consigliera Pd Alessia Ballini, morta nel 2011, e poi portata avanti da Enzo Brogi. Inoltre i ministeri della Salute e della Difesa hanno deciso di incaricare il Farmaceutico militare di produrre la canapa di Stato
Mentre in quasi tutta Italia, e pure in un pezzo della Toscana, la cannabis terapeutica negli ultimi tempi non si riesce a trovare, c’è un centro pubblico a Firenze che non ha mai lasciato i pazienti senza trattamento. Il laboratorio galenico dell’ospedale di Santa Maria Nuova è stato tra i primi a mettere a disposizione di coloro che soffrono di determinate patologie la sostanza, e in questi mesi non ha mai bloccato l’attività. Altrove è invece successo che, a causa del grandissimo aumento della domanda, le farmacie pubbliche e private siano andate in difficoltà perché la cannabis del Farmaceutico militare di Firenze era già tutta prenotata e perché anche dall’Olanda non si riusciva a rispondere a tutti gli ordini, e abbiano così lasciato i pazienti senza terapia.
Sono 700 le persone seguite da Santa Maria Nuova, dove si recano a ritirare le dosi necessarie del farmaco. Devono avere la ricetta di uno specialistica, cioè un piano terapeutico che poi può essere seguito con singole prescrizioni dal medico di famiglia, oppure di un reparto ospedaliero, come quelli di terapia del dolore, le neurologie o le oncologie.
I malati sono pazienti fiorentini , seguiti dalla Asl o da Careggi ma anche di Empoli e Pistoia. Il numero è in netto aumento, visto che l’anno scorso a ritirare la cannabis arrivavano circa 500 persone. A nessuno di loro il medicinale è mai mancato, sottolinea la direttrice del laboratorio galenico, Irene Ruffino. Altrove, anche nella nostra regione, ci sono stati problemi a reperire il farmaco. Le carenze sono note, tanto che il Farmaceutico militare di via Reginaldo Giuliani, ha da tempo programmato di raddoppiare l’area delle sue serre, grazie a un finanziamento extra arrivato da Roma. L’anno scorso dalla struttura, l’unica in Italia autorizzata alla produzione della marijuana per scopi terapeutici, sono usciti circa 80 chili di prodotto. Quest’anno si conta di salire a 140 e dal prossimo aumentare ancora. Non basteranno a rispondere alle richieste da tutta Italia, e infatti strutture pubbliche e private continuano ad ordinare anche in Olanda (dove si produce anche un tipo di cannabis con un principio attivo diverso da quella “italiana”) e adesso pure in Canada. A fine mese arriveranno proprio al Farmaceutico militare altri 100 chili da oltreoceano.
Anche dal reparto di Santa Maria Nuova molte delle ordinazioni partono per l’estero. Poi nel laboratorio galenico vengono preparate le dosi che i malati o i loro familiari passano a ritirare. Prevalentemente vengono consegnate boccette di olio estratto dai fiori di marijuana. Si tratta di un rimedio considerato più efficace per i pazienti, e soprattutto dal dosaggio più sicuro, rispetto ai decotti, che devono essere preparati a casa facendo attenzione alla quantità di acqua utilizzata e alla temperatura raggiunta.